“Rappresentazione e Potere”, partito il ciclo di incontri ideato dal Piccolo Teatro

Milano. Dallo scorso 22 aprile e fino al 27 maggio, sui profili social del Piccolo Teatro, il tema del rapporto tra Rappresentazione e Potere sarà al centro di riflessioni e conversazioni trasversali tra teatro, cinema, società, arte, politica, economia, che coinvolgono personalità del mondo della cultura e dello spettacolo: Luciano Canfora, Gianni Canova, Roberta De Monticelli, Michela Marzano, Massimo Popolizio, Massimo Recalcati, Chiara Valerio.

Dal teatro al cinema, dai media tradizionali ai social, la rappresentazione del potere non ha mai cessato di essere un atto politico, con implicazioni etiche, psicologiche e sociali di grande rilevanza.
Attraverso una serie di conversazioni e interventi, in cui personaggi del mondo della cultura si soffermano sulle differenti forme di rappresentazione del potere nella contemporaneità e sulle loro implicazioni etiche e psicologiche, il percorso si ripropone di mettere a fuoco, da vari punti di osservazione, i meccanismi della rappresentazione del potere e i suoi risvolti nei linguaggi artistici, nella comunicazione di massa, nella creazione di una percezione collettiva del significato e dei valori legati a una, o molteplici, idee di “potere”.
Il progetto è accompagnato dalla visione dello spettacolo “La tragedia del vendicatore” di Thomas Middleton, regia di Declan Donnellan, in una versione appositamente realizzata per la diffusione via streaming, e della nuova produzione del Piccolo “A German Life” di Christopher Hampton, tratto dalla storia vera e dalla testimonianza di Brunhilde Pomsel, regia di Claudio Beccari con Franca Nuti.
Dal 16 aprile scorso è stato anche avviato un programma di approfondimento indirizzato specificamente alle scuole.

Dichiara Claudio Longhi: “In questo momento di passaggio, un ciclo come “Rappresentazione e potere” vuole essere un saggio di come il digitale potrebbe continuare ad accompagnarci in futuro, non per surrogare lo spettacolo dal vivo, ma in accompagnamento di esso.
Come dicevamo, le prove nei mesi scorsi sono continuate… Ripercorrendo i lavori che sono cresciuti e hanno preso vita durante il tempo della chiusura, ci siamo accorti che esisteva un fil rouge tra alcuni di loro. Spettacoli diversi, che in forme diverse, riflettevano su un tema comune: il nesso oscuro e fascinoso tra la rappresentazione e il potere. Un tema che affonda le proprie radici nell’antichità, ma vive di bruciante attualità anche nel nostro oggi: basta pensare allo sterminato catalogo dei talk televisivi. A come la rappresentazione (digitale, letteraria, cinematografica, scenica, artistica…) abbia invaso le nostre vite condizionando la percezione del potere (il Dio nascosto che tutto regge). A come il teatro della politica e del potere sia al centro delle nostre vite… In attesa dell’imminente riapertura, abbiamo così pensato di proporre al nostro pubblico le tracce video di quegli spettacoli che hanno vissuto per l’appunto senza pubblico (dando loro una diversa possibilità di esistenza), intrecciandoli a percorsi di approfondimento e riflessione: a dialoghi e lezioni intorno al tema della rappresentazione e del potere. Lo spettatore sarà libero di “montarsi” un proprio percorso, tra gli spettacoli offerti e i momenti di analisi, le parentesi di pensiero”.

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