“Ustica quaranta”, lacasadiargilla ricorda la strage che sconvolse l’Italia

Bologna. In occasione del quarantennale della strage di Ustica, Emilia Romagna Teatro Fondazione, in dialogo con l’Associazione dei Partenti delle Vittime, affida all’autrice, attrice e regista Lisa Ferlazzo Natoli con gli artisti de lacasadargilla la creazione di un progetto, “Ustica quaranta”, dedicato alle 81 vittime.
Online oggi 27 giugno alle ore 20.00 sulla pagina ERTonAIR, l’evento è parte di “Dire+Fare=Fondare”, la conversione digitale delle azioni di teatro partecipato di ERT Fondazione all’interno di “Così sarà! La città che vogliamo”, un progetto promosso dal Comune di Bologna, realizzato da Emilia Romagna Teatro Fondazione, finanziato dall’Unione Europea – Fondo Sociale Europeo, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020.

Immaginato come omaggio, rielaborazione e archeologia della memoria per il quarantennale, “Ustica quaranta” si presenta come un film documentario: un oggetto narrativo d’arte, sonoro e visuale, della durata di 25 minuti.

Il progetto ha la natura di una “raccolta” – come l’operato di sommozzatori – di materiali testuali: Lisa Ferlazzo Natoli, insieme e grazie a un gruppo di studenti della classe IV O del Liceo “Copernico” di Bologna, ha selezionato da vari documenti e supporti narrativi esistenti dei brevi estratti, delle “impressioni”, scelte su base emotiva. Frasi dei testimoni che resistono nella memoria, parti di articoli, elenchi di nomi, biografie, oggetti, poesie, frammenti di dichiarazioni, immagini improvvise o scatti fotografici, poesie (i versi di Gregorio Scalise fra tutti) ma anche brevi passaggi della drammaturgia di “I-TIGI, Canto per Ustica” di Marco Paolini e, naturalmente, gli atti giudiziari.

Tutte queste “impressioni” sono state poi registrate in voce dagli stessi studenti e compongono l’intero paesaggio narrativo di Ustica quaranta, rielaborato in partitura sonora su una struttura musicale originale che dialoga con la “Ballata di Ustica” di Giovanna Marini.

In questo lavoro le immagini – composte da fotografie e reperti, innesti documentari ed elaborazione di materiali inediti – espandono e moltiplicano il racconto, in un montaggio che procede per stratificazioni successive e associative.
Si dà forma così a un archivio immaginario, mobile e vivo, fatto delle voci di una giovinezza, di ricordi e documenti, motivi e canzoni intorno alla vicenda di Ustica.
A incipit ed epilogo, un inedito di Lisa Ferlazzo Natoli e un estratto dal capitolo della sentenza del 1999 dal titolo “La distruzione delle prove” creano una traccia e una mappa di senso all’intero progetto.

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