Riflessione sul tema dell’accoglienza e immigrazione con “50 minuti di ritardo”

Scandicci. Al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, i Malmadur debuttano in prima nazionale con “50 minuti di ritardo”, scritto e diretto da Alessia Cacco e Jacopo Giacomoni. Il progetto teatrale di tipo performativo rievoca un’esperienza realmente accaduta a un membro della compagnia su un aereo diretto da Mykonos a Venezia: la partenza fu ritardata a causa della presenza a bordo di due profughi travestiti da turisti.
“50 minuti è la durata dell’attesa che riviviamo in teatro – afferma il drammaturgo, regista e attore Jacopo Giacomoni – è il ritardo di un decollo, un tempo strappato alla quotidianità per riflettere su come pensiamo e comunichiamo. Questi sono “i minuti di ritardo” in cui saremo sottratti al tempo del mondo, per diventare, forse, una comunità teatrale che pensa, ride e gioca con se stessa”.
50 minuti con Elena Ajani, David Angeli, Davide Pachera, Marco Tonino e lo stesso Giacomoni per ingannare l’attesa, in un cortocircuito continuo tra comunità teatrale e comunità dei social network. Coprotagonista, infatti, è un grande schermo, una finestra che permette ad attori e spettatori di affacciarsi e interagire con il mondo online. Tutti insieme, coinvolti nella stessa esperienza e guidati dalle stesse regole.
Una produzione di Malmadur, presentata nell’ambito di StudioTeatro, il programma di residenze artistiche pensato e promosso dalla Fondazione Teatro della Toscana.

Un aereo, una partenza ritardata e i social network, su cui “viaggiano” temi come l’accoglienza e l’immigrazione. La scena di “50 minuti di ritardo” si apre con i Malmadur che si prendono cura degli spettatori, trattandoli come passeggeri. L’aereo, però, non decolla.
L’attesa porta a una scoperta: il volo non può partire perché a bordo ci sono due profughi travestiti da turisti. C’è quindi una decisione da prendere in merito al loro destino: portarli con sé o lasciarli a terra? Quale legge vige in questo luogo sospeso tra un punto di partenza e una meta? Di chi è la responsabilità?
“Il pubblico – spiega il drammaturgo, regista e attore Jacopo Giacomoni – è messo nella condizione di non avere riferimenti chiari sulle leggi in vigore, il piano di discussione è dominato da opinioni superficiali, più o meno condivisibili, senza riscontri ne fonti affidabili. Gli strumenti che abbiamo scelto per rappresentare questo smarrimento sono i social network, piattaforme su cui chiunque può esprimersi senza dover dimostrare l’attendibilità delle proprie dichiarazioni”.
Così, la pagina Facebook della compagnia aerea fittizia “Alitebe” viene proiettata su un grande schermo sul fondo e gestita dai Malmadur per tutta la performance. Su quella finestra gli attori Elena Ajani, David Angeli, Davide Pachera, Marco Tonino, lo stesso Giacomoni, e gli spettatori possono intervenire durante lo spettacolo attraverso il proprio smartphone: possono commentare ciò che avviene, mettere like ai post, pubblicare meme, sefie scattati in platea oppure effettuare video-dirette.
“50 minuti è la durata dello spettacolo – conclude Giacomoni – e la durata effettiva del ritardo sulla partenza del volo, scandita come un conto alla rovescia dalla voce registrata di un pilota invisibile, una figura senza volto alla guida del nostro mondo. Quei minuti di ritardo, strappati alla quotidianità, sono tutto il tempo che ci è concesso per fermarci a riflettere e per fare una scelta sulle vite altrui”.

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