Antonio Zavatteri porta in scena “Le regole per vivere” al Teatro Nuovo di Napoli

Napoli. A chi non è capitato, trovandosi fra parenti che vede raramente o non tollera, di dover adottare atteggiamenti cordiali per evitare contrasti? Oppure adottare articolate strategie di comunicazione per evitare di disseppellire vecchi rancori?
È attraverso un originale e divertente gioco teatrale che Lisa Galantini, Alessia Giuliani, Alberto Giusta, Davide Lorino, Orietta Notari, Aldo Ottobrino e Caterina Tieghi ne mostreranno gli effetti in “Le regole per vivere” di Sam Holcroft con la traduzione di Fausto Paravidino, in scena al Teatro Nuovo di Napoli, per la regia di Antonio Zavatteri.
Presentato da Gli Ipocriti Melina Balsamo e Teatro Stabile di Verona in collaborazione con Teatro Ambra Jovinelli, l’allestimento è una divertente commedia che prende spunto da una riflessione di tipo psicoanalitico, anzi da un esperimento che vuole rispondere a una domanda: cosa succederebbe se i principi della teoria cognitivo-comportamentale fossero applicati ad un pranzo di Natale di una famiglia-tipo?
Questi principi altro non sono che “Le regole per vivere”, quelle che noi tutti utilizziamo, in maniera inconsapevole, per sopravvivere in determinate circostanze come durante un Natale in famiglia.
Nella pièce, solo al pubblico sono mostrate le “regole” che definiscono i rapporti tra i personaggi che, inconsapevoli di applicarle, ignorano i rischi che potrebbero correre qualora ne saltasse una.
Il palcoscenico diventa, così, un campo minato e, al contempo, un campo di gioco. Per il pubblico, spettatore onnisciente capace di anticipare i risvolti esilaranti del gioco, il divertimento è assicurato.
“Le Regole per vivere” mette in scena un pranzo di Natale di una famiglia particolarmente logorata: genitori anziani ormai incrostati di manie e di abitudini, figli non più giovanissimi gonfi di rancore nei confronti di papà e mamma, incastrati in relazioni di coppia a dir poco complicate e frustrati da vite professionali che non hanno avuto il fulgore previsto in gioventù.
Tutti sono fortemente caratterizzati da modalità di comportamento, che fanno di loro delle ‘maschere’ profondamente umane, in cui è molto facile riconoscersi.
L’autrice/scienziata Sam Holcroft costruisce un’impressionante e originale macchina teatrale, una sorta di dissezione dei comportamenti e delle relazioni, che produce un’incredibile architettura comica per una festa consueta, e che, pian piano, diventa una disastrosa giornata particolare.

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