“Rocktecture”, il libro di Massimo Roj crede nel connubio tra rock e architettura

Milano. Possiamo parlare di una relazione storica che unisca indissolubilmente il rock all’architettura, al paesaggio e al design? È un quesito affascinante quello che si pone Massimo Roj, architetto nonché amministratore delegato e fondatore di CMR, tra le principali società di progettazione integrata presenti in Italia.
Il volume che affronta l’argomento, edito da Giorgio Mondadori e curato da Fortunato D’Amico, è un viaggio esplorativo attraverso gli influssi del rock sull’architettura e sul paesaggio che ci circonda quotidianamente: a partire dagli anni ’50, infatti, gli antesignani del genere rock hanno saputo conquistarsi un ruolo cardine nel panorama musicale senza però limitarsi a quello ma estendendo il loro raggio d’azione. Il genere rock, per antonomasia, si configura come punto di rottura ma è anche sinonimo di libertà e contaminazione e, se ci pensiamo bene, l’architettura sposa questo concetto evolvendosi e trasformandosi nel tempo, assorbendo le suggestioni che le provengono dal mondo circostante. “Roctecture”, questo il titolo del libro, si configura come un neologismo che unisce in sé due anime apparentemente molto diverse tra loro. Ma apparentemente appunto.
Per realizzare l’opera Massimo Roj ha selezionato accuratamente 32 progetti dell’azienda CMR e ad ognuno di essi ha associato un brano che ha fatto la storia del rock mondiale. Un progetto ambizioso ma al contempo riuscitissimo: partendo da Neil Young e sfogliando le pagine si incontrano i Rolling Stones, i Queen ma anche i Deep Purple, i Police, Bruce Springsteen, i The Doors, i Metallica, fino ad arrivare a Lou Reed e, mentre le note risuonano martellanti nella mente del lettore, si configurano dinanzi ai suoi occhi progetti architettonici perfettamente contestualizzati grazie al prezioso contributo grafico di Daniela Pellegrini che ha saputo associare colori e font ai colori vibranti delle copertine dei vinili.
Il volume è stato presentato ufficialmente a Milano nel febbraio 2020, poche settimane prima che la pandemia coprisse con una coltre le nostre vite ed il panorama artistico ma la risonanza mediatica ottenuta dal progetto non si è affatto sopita. Il lavoro editoriale è stato sostenuto anche da Virgin Radio, la radio rock per eccellenza, e l’introduzione del volume porta la firma di Massimo Cotto, conduttore dell’emittente nonché grande conoscitore e divulgatore della musica rock.
L’idea di questo libro è nata nel lontano 2018, in occasione del Salone del Mobile, a bordo di Tramway to the Future, un evento culturale organizzato da Progetto CMR, con Michelangelo Pistoletto e Fiorenzo Galli, Direttore del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano.
Ma cos’è CMR? Si tratta appunto di una società specializzata nella progettazione integrata nata nel 1994 con l’obiettivo di realizzare un’architettura flessibile, efficiente ed ecosostenibile applicando un metodo che parte dall’analisi delle esigenze del cliente. La sede centrale è a Milano ma questa realtà ha esteso la sua sfera di interesse ben oltre i confini italiani ed ora annovera uffici in diverse città nel mondo: Roma, Atene, Pechino, Istanbul, Jakarta, Mosca, Praga, Tianjin ed è, inoltre, partner di EAN – European Architect Network.
Tra i progetti recenti in Italia CMR si è occupata della nuova sede di Generali nella seconda torre del complesso City Life a Milano, la nuova sede operativa del Gruppo Unipol a Milano, i complessi The Sign e Spark One sempre a Milano, il nuovo Urban Campus dell’Università Bocconi, la sede di ING Italia e i nuovi uffici Adidas.
“Rocktecture”, insomma, è un percorso narrativo incredibilmente attuale ed innovativo che alla storia del rock e dell’architettura unisce la vicenda professionale di CMR: tre storie a confronto che si arricchiscono tra loro.
Un volume che non solo gli appassionati dovrebbero custodire gelosamente ma che strizza l’occhio anche ai neofiti e possiamo garantirvi che non sarete affatto delusi né dalla veste grafica né tantomeno dai contenuti. Un ulteriore bonus? Su Spotify è presente una playlist denominata proprio “Rocktecture”.
Non vi resta che indossare le cuffie e sedervi comodamente per intraprendere un viaggio a dir poco sbalorditivo.

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