Nuovi appuntamenti con il festival jazz “Una striscia di terra feconda”

Roma. Dopo il weekend inaugurale del 26 e 27 luglio, continuano anche a settembre gli imperdibili appuntamenti della XXII edizione di “Una striscia di terra feconda”, festival di jazz e musiche improvvisate con la direzione artistica di Paolo Damiani e Armand Meignan che riunisce non solo i maestri riconosciuti ma soprattutto i giovani talenti del jazz francese e della scena italiana, testimoniando la straordinaria ricchezza musicale di entrambi i Paesi.

La rassegna si inserisce nella programmazione de “La Francia in Scena”, stagione artistica dell’Institut Français Italia realizzata su iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, con il sostegno dell’Institut Français, del Ministère de la Culture e della Fondazione Nuovi Mecenati.

I primi due appuntamenti, venerdì 6 e sabato 7 settembre, sono realizzati in collaborazione con ArtCity 2019 all’interno della rassegna “Immaginario Etrusco” e saranno alla Necropoli della Banditaccia di Cerveteri, fra i siti patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Quello tra Italia e Francia, infatti, vuole essere un dialogo artistico che, attraverso lo spettacolo dal vivo, guida anche alla riscoperta dei luoghi del patrimonio artistico e archeologico del nostro Paese.

Si comincia dunque venerdì 6 settembre dalle ore 21 con un doppio concerto. Aprono la serata – in prima nazionale – la funambolica fisarmonica di Daniel Mille e il violoncellista Gregoire Korniluk, che insieme eseguiranno sia composizioni originali che alcuni brani del gigante del tango Astor Piazzolla. A seguire, Jacopo Ferrazza Ensemble, composto da alcuni dei migliori musicisti del panorama europeo, e la cantante Camille Bertault, considerata un astro nascente del canto jazz e sperimentale a livello internazionale in un repertorio formato da composizioni che spaziano dalla musica contemporanea al jazz, dall’elettronica alla musica cameristica con spunti teatrali e narrativi. Uno spettacolo multiforme, cangiante e articolato tra suoni acustici e sintetici che coinvolge lo spettatore nel profondo, rendendolo partecipe emotivamente e intellettualmente dei differenti mondi sonori che l’ensemble esplora.

Sabato 7 settembre, sempre a partire dalle ore 21, è la volta del duo composto dal fisarmonicista francese Pascal Contet e dell’italiano Daniele Roccato, uno dei bassisti europei più richiesti nella musica contemporanea e improvvisata, in una produzione originale che coniuga virtuosismo e poesia.

A seguire, il Franco D’Andrea Trio “New Things”. Il pianista, in questa nuova formazione che lo vede accompagnato da Enrico Terragnoli alla chitarra ed elettronica e Mirko Cisilino alla tromba, propone una serie di nuove combinazioni sonore dall’inedita leggerezza che fondono una ampia gamma di riferimenti, dal jazz classico dei primi pionieri all’Africa, abbracciando la musica del ‘900.

Dall’8 settembre ci si sposta poi a Roma.

Domenica 8 settembre la Casa del Jazz ospita una giornata di festa rivolta a bambini e adulti il cui intento è quello di sensibilizzare e coinvolgere nuovi pubblici, iniziando dai bimbi e dagli adolescenti. Alle ore 12 si comincia con Jazz Farm, una fattoria sonora itinerante e interattiva guidata da Massimo Nunzi in cui la musica è raccontata, vissuta in prima persona e spiegata a bambini dai 7 ai 14 anni, nei suoi elementi fondanti: Forma, Armonia, Ritmo, Melodia (FARM). Alle ore 13 il sassofono baritono e la travolgente energia di Ronan Le Gouriérec faranno ballare grandi e piccini con la prima nazionale di Par Le Bout Du Noz, un repertorio originale basato su una storia per bambini. Alle ore 15 ancora danze con la prima nazionale di Le Peuple Étincelle, composizioni originali che giocano con rumba, beguine e polka eseguite dall’ orchestra capitanata dal sax soprano di François Corneloup.

Al Teatro Studio Borgna dell’Auditorium Parco della Musica, invece, alle ore 21 è la volta di due giganti del pianoforte jazz finalmente riuniti in un duetto storico e in una produzione originale: Enrico Pieranunzi e Jacky Terrasson. Un incontro che si preannuncia memorabile: da un lato Pieranunzi, un vero incantevole maestro del pianoforte che domina l’intera storia del pianoforte jazz, con una preferenza per Bud Powell, Paul Bley e soprattutto Bill Evans, oggi al culmine della sua arte; dall’altro Terrasson, il più giramondo dei musicisti jazz, che durante la sua carriera ci ha emozionato ed entusiasmato sia con le sue prestigiose collaborazioni (Dee Dee Bridgewater, Dianne Reeves, Jimmy Scott, Charles Aznavour, Ry Cooder) che per il suo trio (per la prestigiosa etichetta Blue Note!).

A seguire “I cantautori sono canadesi”, il nuovo spettacolo di David Riondino dedicato ai cantautori francofoni canadesi, parte importante della canzone d’autore europea francese che negli anni Sessanta ha anche inserito temi che oggi definiremmo ecologisti, raccogliendo il forte sentimento della natura della poesia francese e dilatandolo nei grandi scenari americani. Riondino sarà accompagnato da una band eccellente: due splendide cantautrici, l’italo-francese Céline Prouvost e l’italo canadese Sara Jane Ceccarelli italo-canadese, e due strumentisti ben noti e apprezzati, il pianista Natalino Mangalavite e il chitarrista Paolo Ceccarelli.

Lunedì 9 settembre alle ore 21 si torna alla Casa del Jazz con “A passion veduta”, produzione originale che unisce ancora una volta il contrabbasso di Paolo Damiani e il sax alto di Rosario Giuliani. Un incontro ricco di improvvisazione e improbabile sulla carta, visto che solitamente i due si muovono in ambiti assai diversi: il contrabbassista ha inventato un linguaggio originale ed europeo, spostando l’estetica jazz in contesti non tradizionali, il sassofonista ha elaborato la grande lezione di Parker, Cannonball e Trane sviluppando una personalissima poetica. Eppure insieme riescono a immaginare nuovi scenari e connessioni, sentieri intuiti in cui cercare affinità e contiguità. In questo nuovo progetto hanno coinvolto Michele Rabbia, forse il più creativo percussionista europeo, grazie alla sintesi tra suoni elettronici e dimensione acustica, e Théo Ceccaldi, fra i più straordinari violinisti del mondo, impressionante per creatività e controllo assoluto dello strumento.

A seguire, il geniale musicista Eric Séva in duo con il sassofonista italo-argentino Javier Girotto, compagno di strada dei più grandi (da Rava a Bollani e Marcotulli) nella prima nazionale di Cross Road. Un concerto di una musica nomade, fatto di incroci, con superbe composizioni per due sax baritoni dal profondo senso della melodia.

Martedì 10 settembre 2019, sempre alle ore 21 la Casa del Jazz ospita il PREMIO SIAE 2019, assegnato ai migliori musicisti emergenti, i tre primi classificati del referendum Top Jazz indetto dal mensile Musica Jazz. Quest’anno a essere premiati saranno Federica Michisanti (contrabbasso), Giampiero Locatelli (pianoforte) e Cecilia Sanchietti (batteria). Una giuria internazionale sceglierà poi il gruppo più innovativo e originale, il cui leader sarà invitato nel 2020 con un nuovo progetto. I tre vincitori si esibiranno poi con i propri gruppi: Locatelli in Right away project; Federica Michisanti Horn Trio e Cecilia Sanchietti in La Terza Via – The third side of the coin.

A seguire un incontro jazz ad altissimi livelli: quello tra il quartetto di Pierrick Pedron, formidabile hard-bopper, quasi un nuovo Cannonball Adderley sulla scena europea, e Rosario Giuliani.

Mercoledì 11 settembre alle ore 21 alla Casa del Jazz è la volta del gruppo inedito formato dal colosso del sax baritono François Corneloup e i quattro musicisti ospiti della residenza d’artista franco-italiana alla Casa del Jazz, progettata insieme all’Institut français Italia – Ambasciata di Francia in Italia, Siae, AJC, MIdJ (Associazione nazionale musicisti jazz), Fondazione Musica per Roma e Casa del Jazz: Filippo Macchiarelli (basso), Nicola Fazzini (sassofono), Simone Maggio (pianoforte) e Massimiliano Trabucco (batteria). Una produzione originale frutto di una quattro giorni di intrecci tra le loro composizioni.

A seguire, il François Corneloup Quintet nella prima nazionale della sua nuova creazione Revolution. Una musica ricca e generosa, fatta di ritmi sensuali e sofisticati, canzoni virtuosistiche e melodie luminose con la gioia e il desiderio di rinnovamento assoluto.

In chiusura, giovedì 12 settembre si torna al Teatro Studio Borgna dell’Auditorium Parco della Musica per un doppio concerto. Alle ore 21 “La femme d’à côté”, composizioni originali di Rita Marcotulli che vogliono tradurre in musica le emozioni che nascono dai film di Francois Truffaut, le cui immagini in bianco e nero, con la regia di Maria Teresa De Vito, vengono proiettate sullo schermo alle spalle dei musicisti. Alla testa di una band stellare, Marcotulli (recentemente nominata Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica, dal Presidente Sergio Mattarella), ha come ambizioso scopo quello di “trovare qualche nesso di comunicazione tra immagini, parole e musica”, partendo da un’innegabile comunanza di ispirazioni e sensazioni tra il regista francese e la pianista romana: la lirica malinconia, la poesia delle piccole cose, la nostalgia per l’infanzia, il desiderio di fuga, le contraddizioni dell’amore e il romanticismo nostalgico e mai scontato.

A seguire WeTuba, speciale progetto ideato per “Una striscia di terra feconda”. Un percorso di seducente ricerca musicale con brani appositamente scritti e prevalentemente cantati in italiano dove Ada Montellanico, cantante e compositrice tra le più importanti e originali del panorama italiano, sceglie al suo fianco Michel Godard, artista poliedrico e grande sperimentatore, uno dei più importanti e straordinari tubisti e in assoluto unico suonatore di serpentone, e tre musicisti che attualmente rappresentano la più innovativa espressione del giovane jazz italiano: Simone Graziano al pianoforte, Francesco Diodati alla chitarra e Francesco Ponticelli al contrabbasso.

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