“Short Theatre 2019”, una visione d’insieme per indagare il mondo contemporaneo

Roma. La ritualità ipnotica del Leone d’Oro 2019 Alessandro Sciarroni e la discesa profonda negli abissi delle relazioni uomo-donna della finlandese/egiziana Samira Elagoz. Le mappature musicali e politiche di “Invernomuto” e l’house senza confini del principe del voguing Kiddy Smile. La censura dentro e fuori di noi analizzata dal più volte premio Ubu Manuela Cherubini e l’epica della resistenza femminile di Marta Cuscunà. La riflessione sul corpo postcoloniale sviluppata dall’artista visivo Kader Attia e quella sul corpo come archetipo pop nella performance di nora chipaumire. L’inventario delle parole di un territorio restituito da un juke box umano nell’”Encyclopédie de la parole” di Jorise lacoste e Elise Simonet e il catalogo di sogni e incubi stilato da Lancelot Hamelin per “Italian Dreams”, parte del suo progetto “The Light House Project”.

Sono soltanto alcune delle molteplici traiettorie esplorate da “Short Theatre 2019” – uno dei più importanti appuntamenti sul piano internazionale con le performing arts e la creazione contemporanea – che dal 6 dal 14 settembre animerà la Capitale negli spazi de La Pelanda, WeGil, Teatro Argentina, Teatro India e Carrozzerie n.o.t.

Nove giorni per assistere alle creazioni e alle visioni di (oltre agli artisti già citati) Alessandra Di Lernia, Alex Cecchetti, Angélica Liddell, Anne Lise Le Gac & Arthur Chambry, Barokthegreat, Claudia Castellucci, Deflorian/Tagliarini, DOM- + Boato\Danesin, Ginevra Panzetti/Enrico Ticconi, Jaha Koo, Marie Losier, Mk, Motus, Nyamnyam, OKO DJ, Sara Leghissa/Strasse + Carlo Fusani, Shawala, Sirna/Pol, alle sonorizzazioni di Tropicantesimo, alle riflessioni di Panorama Roma e alla programmazione speciale di OHT_Little Fun Palace.

Titolo di questa edizione: “Visione d’insieme”. Ovvero quella prospettiva che sa mettere in relazione le tracce diverse di una realtà sempre più complessa, quella capacità di far dialogare le stratificazioni della Storia con ciò che accade nel presente, attraverso uno sguardo sempre aperto e inclusivo. Essere disponibili a rovesciare le prospettive per mantenere sempre vivo il percorso di indagine. La visione d’insieme è l’unico sguardo possibile di fronte alla complessità delle società contemporanee. La visione d’insieme è il contrattacco creativo a chi costruisce la rappresentazione semplificata del mondo per spianare la strada a percorsi autoritari.

Grande novità di questa edizione l’inaugurazione, grazie alla collaborazione con la Regione Lazio, di un nuovo centro di vita del festival: gli spazi di WeGil che ospiteranno i primi due giorni di programmazione di “Short Theatre 2019”, il 6 e 7 settembre. Un flusso ininterrotto di performance, installazioni, listening session e momenti di riflessione abiterà lo storico palazzo di Trastevere per far dialogare le forme razionaliste ideate dall’architetto Moretti nel 1933 con il presente della città, attraverso una pratica di ri-significazione dello spazio pubblico.

In tutto questo si inseriscono il consolidamento della collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo, che si traduce nella coabitazione all’interno della Pelanda – che ospita la gran parte della programmazione del festival – già a partire dalle attività di questa estate e la partecipazione ad altri due progetti europei, INFRA e Festival of the Future, che si aggiungono a Fabulamundi Playwriting Europe, More Than This e Shift Key.

Short Theatre rafforza, inoltre, il dialogo con alcune realtà artistiche e istituzioni culturali nazionali e romane – Teatro di Roma, Carrozzerie n.o.t, NERO, Fanfulla 5/a, il Modulo Arti del Master in Studi e Politiche di Genere di Roma Tre, Da.Re – Dance Research, Dominio Pubblico – per stratificare ulteriormente la propria offerta artistica e accogliere una comunità di spettatori sempre più ampia, configurandosi come snodo nevralgico del dialogo fra realtà culturali e amministrazione nella rigenerazione del territorio.

“Short Theatre 2019” è ideato e organizzato da AREA06 con la co-direzione di Fabrizio Arcuri e Francesca Corona, è realizzato con il sostegno di MiBAC e Regione Lazio e il patrocinio di Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Azienda Speciale Palaexpo. Si svolge in collaborazione con il Teatro di Roma – Teatro Nazionale e Carrozzerie n.o.t, con il supporto di Acea SpA, Institut Français Italia, Villa Medici, Accademia di Spagna Roma, Istituto Cervantes Roma, Institut Ramon Llull.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

This site is protected by reCAPTCHA and the Google Privacy Policy and Terms of Service apply.