Le età della vita protagoniste de “Il tempo è veleno”

Napoli. Sarà in scena al Teatro Nuovo di Napoli, da mercoledì 6 novembre alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 10), “Il tempo è veleno”, scrittura originale di Tony Laudadio, anche interprete con Teresa Saponangelo, Eva Cambiale, Andrea Renzi, Angela Fontana, Lucienne Perreca, per la regia di Francesco Saponaro, che inizia la sua tournèe, dopo la fortunata anteprima realizzata per il Napoli Teatro Festival Italia, che oggi ha fatto tappa anche alla Sala Pasolini di Salerno.
Presentata da Teatri Uniti e Fondazione Campania dei Festival, “Il tempo è veleno” è una commedia amara e melanconica in cui tre differenti età della vita, coincidenti ad altrettanti diversi segmenti temporali, s’intrecciano, inseguendosi e talvolta sovrapponendosi, in un unico e simbolico spazio.
La scena si apre su un ampio salone di un appartamento napoletano che guarda il mare. Qui, negli anni Settanta, una coppia di coniugi si confronta su tante e importanti scelte da compiere, come quella di acquistare la casa nella quale vivono per garantirsi un futuro più sereno, per garantire un tetto per sé e per i figli che verranno. Sono Paco e Bianca (rispettivamente interpretati da Andrea Renzi ed Eva Cambiale) che avviano la coinvolgente saga familiare immaginata dall’autore.
“Una vicenda che si snoda attraverso stringhe temporali parallele – sottolinea Tony Laudadio – dove i vari personaggi che s’incrociano in scena sono contemporaneamente protagonisti dell’azione nonché visioni di altri tempi. Ciascuno di essi fornisce nuove tessere a un mosaico che sarà ricostruito e composto solo alla fine, quando tutto sarà finalmente rivelato”.
All’inizio si apprende che Bianca è incinta di Sara (Lucienne Perreca), la loro primogenita, ma subito, nell’assenza di un’attesa manifestazione di gioia, si avverte nella donna un malcelato tormento, indizio di un malessere che solo il tempo chiarirà nei suoi effetti.
Vent’anni dopo, e siamo negli anni Novanta, il salone della casa è teatro di un nuovo drammatico accadimento che coinvolge questa volta le figlie, nel frattempo rimaste orfane, della coppia. Sara decide di partire per seguire le sue aspirazioni e annuncia questa sua decisione alla sorella minore Marta (che nel gioco temporale del testo è interpretata da Angela Fontana e Teresa Saponangelo), di fatto separandosi per sempre da lei. Ancora un salto temporale ci porta ai giorni nostri. Marta, ormai adulta, negozia con Ennio (Tony Laudadio) la vendita della casa di famiglia, groviglio di ricordi, di segreti nascosti tra lettere, fotografie e fantasmi.
Di solito il tempo lenisce il dolore. Qui, invece, il tempo alimenta l’angoscia di cui si servono i ricordi, i sensi di colpa e le paure. Improvvisi turbamenti costringono i personaggi di questa commedia a ripensamenti e incertezze, a gesti di stupidità quotidiana che dietro l’illusione trasgressiva del gioco nascondono un’essenza di morte. “E non c’è scampo – conclude il regista – non c’è antidoto, non c’è redenzione, perché il tempo precipita lentamente nelle nostre vite come una goccia crudele di inesorabile veleno”.

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