Alla Scala un mese dedicato all'”Elisir d’amore” di Donizetti

Milano. “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti torna alla Scala per dieci rappresentazioni dal 10 settembre al 10 ottobre con un cast ideale formato da Rosa Feola, René Barbera in alternanza con Vittorio Grigolo, Ambrogio Maestri e Massimo Cavalletti. La regia è quella di Grischa Asagaroff con le scene poetiche e aeree di Tullio Pericoli. Dirige Michele Gamba, per la prima volta alla Scala come titolare di una produzione dopo le fortunate sostituzioni di Michele Mariotti ne I due Foscari e di Franz Welser-Möst ne “Le nozze” di Figaro.

Alla Scala si trovano riuniti lo scenografo Tullio Pericoli e il regista Grischa Asagaroff, cui Alexander Pereira aveva commissionato l’edizione originale dello spettacolo andata in scena all’opera di Zurigo nel 1995 con la direzione di Nello Santi. Le scene del grande pittore e disegnatore sono state poi riprese alla Scala nel 1998 e nel 2001 con la regia di Ugo Chiti. Nell’ottobre 2010 è invece andato in scena l’allestimento firmato da Laurent Pelly ispirato al neorealismo italiano; le scene di Pericoli sono poi state riprese nel 2015 da Asagaroff anche in una serie di rappresentazioni dirette da Fabio Luisi alla Scala e all’aeroporto di Malpensa.

“L’elisir d’amore” segna per il direttore milanese Michele Gamba il debutto alla Scala con una produzione e l’inizio di una stagione ricca di impegni: il 3 ottobre dirigerà LaVerdi all’Auditorium di Milano nel concerto inaugurale del Festival Milano Musica (musiche di Luca Francesconi e Gustav Mahler), mentre in dicembre sarà a Stoccarda per “La bohème” e dal 20 gennaio all’Israeli Opera di Tel Aviv per “Idomeneo” con la regia di Kasper Holten. Tornerà alla Scala dal 22 marzo per dirigere la prima assoluta di “Madina”, musica di Fabio Vacchi e coreografia di Mauro Bigonzetti e di nuovo nel novembre 2020 per riprendere “La traviata” di Liliana Cavani con Angel Blue, Charles Castronovo e Plácido Domingo. Già assistente di Antonio Pappano e di Daniel Barenboim, Gamba si è esibito alla Scala con l’Accademia e in una recita de “Le nozze” di Figaro, ma anche come pianista, accompagnando un recital di Francesco Meli, dopo aver attirato su di sé l’attenzione generale sostituendo all’ultimo momento Michele Mariotti ne “I due Foscari”.

Rosa Feola (Adina) è tra i giovani soprano più richiesti dai teatri di tutto il mondo: dopo le esperienze, ancora giovanissima, con artisti come Riccardo Muti, Zubin Mehta e Fabio Luisi, nel 2017 è stata Ninetta ne “La gazza ladra” e nel 2018 Norina in “Don Pasquale” alla Scala con la direzione di Riccardo Chailly. Sempre nel 2018 è stata diretta da Kirill Petrenko in “Gianni Schicchi” mentre nel 2019 ha debuttato al Metropolitan come Gilda. L’estate la vede impegnata come Dircé in Medée al Festival di Salisburgo mentre tra i prossimi impegni spiccano Ilia in “Idomeneo” a Roma con Michele Mariotti e il ritorno alla Scala come Fiorilla ne “Il turco in Italia” diretto da Diego Fasolis.

René Barbera (Nemorino, rappresentazioni di settembre) si è rapidamente affermato tra i tenori più interessanti dei nostri anni in un repertorio che da Mozart, Rossini e Donizetti arriva fino a Verdi (Duca, Alfredo). Alla Scala torna in un’opera di Donizetti dopo aver affrontato con successo la parte di Ernesto nel “Don Pasquale” diretto da Riccardo Chailly nel 2018. Proprio nel 2018 Barbera ha debuttato in una sola stagione in nove teatri: alla Deutsche Oper di Berlino come Edgardo, a Dallas come Alfredo, a Dresda come Duca di Mantova, a Zurigo come Tonio, a Parigi come Almaviva (Rossini), a Monaco come Ramiro, a Trieste come Lindoro, a Valencia come Tito e a Stoccarda come Riccardo (Puritani). Tra i prossimi impegni Almaviva a Vienna, Tokyo e Torino, Elvino ne “La sonnambula” a Liegi e Alfredo ne “La traviata” a Venezia.

Vittorio Grigolo (Nemorino, rappresentazioni di ottobre). Voce tra le più schiette e luminose del panorama internazionale, Vittorio Grigolo è una star contesa dai grandi palcoscenici teatrali e televisivi, e un artista di casa alla Scala dal 2000 quando fu diretto in concerto da Riccardo Muti. Da allora è stato Rinuccio in “Gianni Schicchi” con Riccardo Chailly, Roméo in Roméo et Juliette di Gounod con Yannick Nézet-Séguin (parte che riprenderà con Lorenzo Viotti dal 15 gennaio), e ancora Edgardo in “Lucia di Lammermoor”, Rodolfo ne “La bohème”, Duca di Mantova in “Rigoletto” e Nemorino ne “L’elisir d’amore” con Fabio Luisi, alla Scala e all’aeroporto di Malpensa. Tra i prossimi impegni “Faust” a Tokyo, “Werther” a Vienna, “La traviata” al Metropolitan, “Lucia di Lammermoor” a Berlino (Deutsche Oper) e Londra, Tosca a Berlino (Staatsoper).

Sempre applauditissimo alla Scala, Ambrogio Maestri (Dulcamara) è uno dei baritoni più apprezzati del nostro tempo per doti vocali, personalità e carisma scenico. Con Riccardo Muti ha interpretato una galleria verdiana che include Don Carlo ne “La forza del destino” (in tournée a Tokyo), Falstaff, Renato, Jago e Germont, per poi tornare alla Scala come Dulcamara, Tonio e Amonasro. Nel 2017 ha rivestito i panni di “Falstaff” nell’allestimento di Damiano Michieletto diretto da Zubin Mehta, nel 2018 è stato “Don Pasquale” per Riccardo Chailly e nel 2019 è stato maestro e fratello maggiore dei ragazzi dell’Accademia nel pucciniano Gianni Schicchi. Prossimamente sarà Dulcamara a Vienna, dove tornerà anche come Falstaff, e a Monaco.

Anche Massimo Cavalletti (Belcore) è artista di casa alla Scala: nella scorsa stagione il baritono di Lucca è stato Lescaut in “Manon Lescaut” diretta da Riccardo Chailly e Francesco Moor ne “I masnadieri” diretti da Michele Mariotti (anche in tournée a Savonlinna), mentre nel 2020 affronterà la parte del Conte di Luna ne “Il trovatore” diretto da Nicola Luisotti dopo averla sostenuta in questi mesi a Firenze, Torino e Genova. e sarà Des Siriex in Fedora con Daniel Oren. I prossimi impegni includono Carlo in Ernani a Novara e Pisa e Marcello ne “La bohème” a Torino.

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