Torino. L’inaugurazione di “Torinodanza 2019” sarà programmata al Teatro Regio mercoledì 11 settembre, alle ore 21.00, con il debutto di “SUTRA”, spettacolo considerato un cult del nuovo Millennio, creato da Sidi Larbi Cherkaoui, con la collaborazione dello scultore Antony Gormley e le musiche di Szymon Brzóska.
A Torino sarà eccezionalmente Sidi Larbi Cherkaoui a danzare insieme ai Monaci del Tempio cinese Shaolin. Lo spettacolo, infatti, da molti anni è portato in scena da un altro danzatore e Sidi Larbi Cherkaoui si riserva di interpretarlo solo in alcune occasioni particolari. Con questa inaugurazione si suggella il ruolo di Sidi Larbi Cherkaoui come artista associato di “Torinodanza”, presente al festival anche con la sua ultima creazione, “Session”, realizzata con Colin Dunne, una coproduzione di “Torinodanza”, programmata al Teatro Carignano di Torino, in esclusiva per l’Italia, il 19 e il 20 settembre.
Con questo pezzo l’artista belga raggiunge forse il punto più alto della sua personale sintesi tra filosofia orientale e pensiero occidentale. L’incontro che si celebra in “Sutra” è tra la danza contemporanea di matrice occidentale e la pratica del kung fu: il risultato è uno spettacolo energico, fortemente razionale nelle linee geometriche della coreografia, in cui la specialità delle arti marziali rivela tutta la sua eleganza, bellezza, rigore e forza.
Lo spettacolo sarà replicato il 12 settembre alle ore 21.00.
“Sutra” è inserito in “MITO SettembreMusica”, con cui prosegue la ormai consolidata collaborazione.
“Sutra” in sanscrito significa filo e si è evoluto nella storia del pensiero orientale in significati che oscillano tra aforisma, insegnamento, canone, ecc. Il titolo anticipa il senso profondo di questo spettacolo creato nel 2008 da Sidi Larbi Cherkaoui con 19 Monaci del Tempio buddhista cinese Shaolin e ripreso a 10 anni di distanza come vero e proprio spettacolo cult del nuovo Millennio.
Tutto nasce da una prima visita al monastero di Shaolin nel 2007 dopo la quale Sidi Larbi Cherkaoui decide di lavorare a stretto contatto con i monaci per sviluppare un progetto comune. Invita Antony Gormley a creare la scenografia e il compositore polacco Szymon Brzóska per la musica dal vivo. “Sutra” è diventato un comune viaggio di scambio culturale e sociale, un universo artistico che parla della vecchia e della nuova Cina, di trasformazioni, giochi e danza. Lo spettacolo riassume anche il punto di snodo culturale nel quale il coreografo belga di origine magrebina si colloca, ponendo al centro del suo personale percorso i temi della cura e dell’attenzione verso l’altro, dell’esplorazione di culture diverse, della tensione verso nuove forme di spiritualità.
I monaci impegnati in “Sutra” provengono dal Tempio originale di Shaolin, situato vicino alla città di Dengfeng nella provincia cinese di Henan e fondato nel 495 d.C. da monaci originari dell’India. Nel 1983, il Consiglio di Stato definì il Tempio di Shaolin come il principale tempio buddista nazionale.
I monaci seguono una rigorosa dottrina buddista, con arti marziali di kung fu e tai chi che formano parte integrante della loro pratica quotidiana. L’incontro che si celebra in “Sutra” è tra la danza contemporanea di matrice occidentale e la pratica del kung-fu: il risultato è uno spettacolo energico, fortemente razionale nelle linee geometriche della coreografia, in cui la specialità delle arti marziali rivela tutta la sua eleganza, bellezza, rigore e forza. La precisione del gesto è sostenuta dalla pratica meditativa che è parte della disciplina religiosa buddista dei Monaci Shaolin e Sidi Larbi Cherkaoui la trasforma in un’opera sofisticata e potente che ha girato tutti i continenti. “Sutra” si avvale delle scenografie dell’artista visivo Antony Gormley (si ricordano Noetic e Icon che hanno inaugurato “Torinodanza 2018”): in scena 21 casse di legno che vengono spostate come tessere del domino, creando muri, ponti, altre forme immaginarie. Lo spazio si trasforma attraverso i movimenti dei danzatori sulla scena. La realizzazione di questo spettacolo ha rappresentato un momento di svolta nella carriera di Sidi Larbi Cherkaoui, consacrandolo come uno degli indiscussi protagonisti della scena coreografica internazionale e consolida la sua collaborazione come artista associato di “Torinodanza” festival.