Alla scoperta delle bellezze naturali con Visit Brescia

Brescia. Non sono tanto i chilometri macinati o il numero degli scatti a paesaggi e monumenti a costruire la conoscenza profonda di un luogo, quanto l’immersione nelle attività che ne compongono la cultura del fare. Comprendere i gesti, imparare a riconoscerli e, una volta tornati a casa, ricordarne la sequenza e il significato: questi sono, secondo il disegno di Visit Brescia, gli elementi alla base di un turismo esperienziale che attraversa la città, si muove sulle sponde dei laghi e si inerpica per i pendii delle colline e delle prime montagne, per poi tuffarsi tra i profumi delle vigne e delle cantine.

Sono Andrea e Marco ad accogliere i curiosi e gli appassionati del mondo del vino tra le botti in acciaio e in legno di rovere dell’azienda agricola Luscietti-Bignotti di Piamborno, in Valle Camonica. Qui, i più giovani eredi di una tradizione di famiglia si fanno interpreti del “Cultivar delle Volte”, rosso con uvaggi di Merlot e Barbera frutto dei vitigni storici già coltivati da nonno Pietro sin dagli anni ‘50. E sempre qui, diventano guide d’eccezione per un’esperienza a tutto tondo, con accenni alle tecniche di produzione e al processo di imbottigliamento, conclusa da una degustazione di vini con introduzione alla terminologia specifica e agli strumenti del mestiere dei sommelier. Ad accompagnare i calici e la narrazione del cantiniere Paolo un’adeguata selezione di formaggi e salumi locali.

L’arte senza tempo degli artigiani camuni è il cuore dell’esperienza che tutto l’anno è possibile assicurarsi nella bottega laboratorio di Braone, dove i maestri dell’intaglio e della scultura del legno guidati da Franca Ghitti non risparmiano racconti e dimostrazioni del loro lavoro. Sgorbie e pialle sono gli strumenti del mestiere coi quali prendere confidenza per creare dal cirmolo ogni volta un pezzo unico e fatto a mano, che si tratti di mobili, figure sacre, bassorilievi, decori e complementi d’arredo.

Senza spostarsi dal luogo e dal concetto, ci si può candidare per un futuro da nuovo Mastro Geppetto in Valle Camonica, dove Claudio accoglie nel suo laboratorio d’altri tempi apprendisti interessati a scoprire cosa si nasconda dentro un pezzo di legno. Il tornio è la bacchetta magica che trasforma un ceppo in utensili da cucina, giochi per bambini, gambe da tavolo, attaccapanni e piccoli gioielli. In un percorso logico, ci si può avventurare nell’Arte del Far Carta a Toscolano Maderno, sul Lago di Garda, dove Filippo, Marco e Valentina hanno recuperato i segreti e i procedimenti degli Anziani Cartai e ora si propongono con i loro prodotti fatti a mano a un mercato di appassionati e intenditori.

Dalla carta del Lago di Garda al dietro le quinte di panetteria e pasticceria sul Lago d’Idro e Valle Sabbia, il passaggio nel laboratorio della Pasticceria Bazzoli di Odolo chiama in causa un’altra declinazione del fare della provincia di Brescia. Gli aspiranti artigiani del pane non possono lasciarsi sfuggire l’occasione di penetrare nel regno di Beniamino, in cui il lievito madre genera impasti fragranti. Le sue appassionate spiegazioni sono fondamentali per comprendere i segreti del connubio tra selezione delle materie prime e moderne tecniche di panificazione, necessari nel momento della degustazione consapevole dei migliori prodotti appena sfornati, dopo aver messo letteralmente le mani in pasta, tra nuvole di farina e olio di gomito.

Dal cantiere nautico al rimessaggio sul Lago d’Iseo, la passeggiata all’interno della Nautica Bellini in compagnia di Martina è un tuffo all’indietro nel tempo, all’epoca d’oro delle imbarcazioni Riva che, specie negli anni ’50 erano un autentico status symbol. Assistere alle fasi di un restauro completo, nel backstage di una collezione composta di 22 esemplari, dei quali 3 unici al mondo, trasmette ad appassionati e curiosi il lusso di un’emozione sprigionata dalla possibilità di toccare il mogano della chiglia e apprezzare le fattezze dei natanti. Se da aprile a ottobre ci si può anche prenotare per un tour in barca, l’amore di Romano Bellini per questi capolavori delle acque è in grado di trasmettere in ogni momento l’entusiasmo di questa gita dal sapore vintage in una location unica, in un piccolo grande monumento al design italiano e all’arte del restauro.

Terroir, vini ed etichette sono le parole d’ordine per la degustazione non convenzionale negli spazi dell’azienda agricola San Michele a Capriano del Colle. Fautori di una vendemmia biologica che mira a valorizzare il vitigno autoctono del Marzemino, arrampicato sul Monte Netto, Elena e Mario trasmettono tutta la loro passione in un tour attraverso i processi di vinificazione a partire dalla bacca blu-nerastra. Oltre a una sana degustazione con spiegazione dei parametri olfattivi e gustativi e suggerimenti di abbinamenti gastronomici, l’esperienza prevede anche l’impresa di cimentarsi con la realizzazione fronte-retro di un’etichetta completa di peculiarità e parametri di imbottigliamento del vino assaggiato, in modo da tornare a casa con una bottiglia personale e unica.

Cosa unisce l’operosa provincia di Brescia e Leonardo Di Caprio? All’apparenza, niente. Ma, se si guarda con attenzione il fucile imbracciato dal personaggio interpretato dall’attore in “The Revenant”, si concluderà che quella raffinata e impeccabile opera di riproduzione non può che uscire dalla prestigiosa Davide Perdersoli & Figli di Gardone Val Trompia. Autentico tempio per i fan della rievocazione delle battaglie e per gli appassionati di storia militare, l’azienda ripercorre dal 1957 le epoche dell’umanità attraverso la realizzazione di modelli fedeli e di altissima qualità di armi storiche e sportive, lavorate manualmente e con il prezioso contributo di maestri incisori. La visita allo show room e la possibilità di toccare con mano le interpreti di antiche battaglie valgono il viaggio. Ma è l’abilità degli artigiani, la vera protagonista di un’esperienza sorprendente, che apre una finestra inconsueta sul mondo poco conosciuto della riproduzione di armi antiche.

A Cigole, la cooperativa L’Antica Terra mira a preservare le biodiversità e le tradizioni del territorio, trasmettendo l’amore per il lavoro agricolo. Insieme alla erbe spontanee che crescono nella pianura bresciana, le spighe di monococco – antica varietà di cereale presente già nell’età del bronzo – sono la materia prima dell’arte di Elisa, operatrice olistica specializzata in cucina naturale e regno vegetale. È lei a dettare i tempi e i modi di un workshop incentrato sulla lavorazione del casoncello, tipico tortello di pasta fresca con farina di monococco, ripieno di erbe spontanee e grana padano. Seguendo le indicazioni di una maestra d’eccezione, si ottengono personalissimi casoncelli, che vengono poi degustati con birra artigianale, anch’essa prodotta con grano monococco, prima di andare alla scoperta di chicche come biscotti veg, tisane, salse, pasta secca di grani antichi, farine.

Tornando ai vini, sarebbe criminale lambire il Lago di Garda senza ritagliarsi un momento per scoprire la realtà di un’azienda vinicola come quella dei Fratelli Girelli, autori di Orestilla, Lugana campione del mondo. Realizzata secondo i canoni della bioarchitettura e immersa tra vigne, rose e lavanda, la cantina è il simbolo di una filosofia che non teme la sperimentazione e l’apertura delle porte ad appassionati motivati ad apprezzare le peculiarità che il terroir di Montonale trasmette ai vini. Si comincia con una camminata tra le viti, per poi insinuarsi tra i tini d’acciaio, le botti in rovere e le anfore di ceramica dell’ambiente dedicato alla vinificazione, lasciandosi incantare dal racconto dei processi di produzione, nell’attesa della degustazione verticale guidata con vista sui vigneti: il programma comprende 3 annate di ogni etichetta, per un totale di 6 vini, con l’accompagnamento di croccanti grissini artigianali, salumi e formaggi tipici.

Quella delle reti a Monte Isola è una storia importante, legata all’arte della pesca, che alimenta l’economia di un territorio e spande le sue trame in giro per il mondo. Nate come strumento indispensabile per chi si guadagnava da vivere gettandole in mare, oggi sono utilizzate in eventi sportivi internazionali nell’ambito del tennis, del calcio o del basket. Veterana retaia, Daniela è la figura ideale per offrire una panoramica sull’unicità e sulfascino di un’arte antica che diventa anche oggetto di un piccolo laboratorio per testare l’abilità dei presenti con ago e filo. Andando con ordine, si inizia dalla visita al museo e si prosegue con la realizzazione di un manufatto di corda e rete, come tradizione comanda, senza tralasciare di dare un’occhiata all’attuale modello produttivo, tra innovazione e procedimenti tradizionali.

Gli appassionati d’arte e del recupero di capolavori messi a repentaglio dall’attacco del tempo e degli eventi non possono non entusiasmarsi entrando nello studio di Renato e di sua figlia Ivana a Brescia. Se non bastasse lo spettacolo delle loro mani e dei loro occhi alla ricerca della perfezione tra cornici, tele, affreschi e policromie lignee, La Tavolozza di Colore di Giotto e Michelangelo lascia nel cuore un’esperienza da provetti pittori impegnati a costruire un personale ventaglio cromatico. All’interno di un palazzo storico affrescato con opere di fine ‘500 e ‘700, le parole e i gesti di Ivana stendono un ponte tra l’oggi, il Rinascimento e le sue eclatanti anticipazioni, offrendo chiare istruzioni sulla macinazione delle terre naturali e colorate con pestello di marmo e acqua.

Per chiudere in bellezza – ma solo nell’ambito di uno tra i possibili itinerari del fare proposti da Visit Brescia – non si può che arrivare al caffè. Gli appassionati dell’argomento si scioglieranno come zucchero in un espresso, seguendo Fabio in un inedito viaggio sensoriale e culturale tra gli impianti di trasformazione dei chicchi della Torrefazione Agust di Brescia, provenienti dalle principali piantagioni del pianeta. In questo luogo ricco di aroma e fondato su una filosofia della sostenibilità e della naturalezza che consente solo la produzione di miscele in arrivo da agricoltura biologica, portare la tazzina alle labbra per un assaggio ragionato diventa un modo per comprendere tutti i dettagli di un processo che coinvolge una variegata geografia umana.

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