“vicino/lontano”, la 19ª edizione del festival riflette sul significato del potere

Udine. È “potere” la parola-chiave della 19ª edizione del festival “vicino/lontano”, che torna con il Premio Terzani dal 3 al 7 maggio. In programma, complessivamente, 80 appuntamenti che vedranno protagoniste 200 personalità dal mondo delle scienze, della letteratura, dell’arte, dello spettacolo e dell’informazione. Fra i protagonisti, italiani e internazionali, ci sono anche Gaël Giraud, Vera Politkovskaja, Lucio Caracciolo, Miguel Benasayag, Francesca Mannocchi, David Reynolds, Farian Sabahi, Ivan Dimitrijević, Fariborz Kamkari, Franco “Bifo” Berardi, Fabrizio Gatti, Annarosa Buttarelli, Guido Crainz, Fabio Chiusi, Floriana Bulfon, Raffaele Simone, Federico Cabitza, Stefan Boskovic, Iulian Ciocan, Luciana Borsatti, Marino Sinibaldi, Guido Barbujani, Elettra Stamboulis, Francesco Vignarca, Alberto Negri, Gabriella Caramore, Giovanni Boniolo, Valerio Pellizzari, Carlo Galli, Wissal Houbabi, Gilberto Corbellini, Alberto Cairo, Pier Aldo Rovatti, Stefano Massini. Ed è forte l’attenzione per conoscere il vincitore del Premio Terzani 2023: la Giuria, presieduta da Angela Terzani Staude, ne darà comunicazione mercoledì 12 aprile e consegnerà il riconoscimento sabato 6 maggio, nell’ambito di “vicino/lontano”, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. I cinque finalisti della 19ª edizione del Premio Terzani sono Cal Flyn per “Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano” (Atlantide), Paolo Giordano per “Tasmania” (Einaudi), Pierre Sautreuil per “Le guerre perdute” di Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail Shishkin per “Russki Mir: guerra o pace?” (21lettere) e Zerocalcare per “No Sleep Till Shengal” (Bao Publishing). Si conferma anche per questa edizione la curatela a tre del programma, con Paola Colombo e Franca Rigoni nuovamente affiancate da Àlen Loreti, biografo ufficiale di Tiziano Terzani, oltre che curatore dei due volumi dei ‘Meridiani’ Mondadori dedicati alle sue opere. ll programma di “vicino/lontano” 2023 ha la supervisione scientifica dell’antropologo Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico di “vicino/lontano” di cui fanno parte Stefano Allievi, Lucio Caracciolo, Sergia Adamo, Massimiliano Panarari, Fabio Chiusi, Beatrice Bonato, Michele Morgante, Antonio Massarutto, Guido Crainz, Pier Aldo Rovatti, Giovanni Leghissa, Guglielmo Cevolin, Giancarlo Bosetti e Norma Zamparo. “vicino/lontano” 2023 si aprirà (mercoledì 3 alle 19.30) con un dibattito dedicato alla “metamorfosi dei poteri” che vedrà l’intervento dell’economista e matematico gesuita Gaël Giraud, della sociologa Mariarosa Ferrarese e del filosofo Giovanni Leghissa, sollecitati dall’antropologo Nicola Gasbarro a rispondere a una domanda cruciale: dove si nascondono i nuovi poteri che ancora dobbiamo imparare a riconoscere mentre un’economia senza etica, concentrata nelle mani di pochi, produce sempre più diseguaglianze e ci porta al disastro ambientale? Il percorso di riflessione del festival si chiuderà (domenica 7, alle 18) con una nota di speranza, portata da Miguel Benasayag, psicoanalista e filosofo franco-argentino che nell’intervista della filosofa Beatrice Bonato proporrà un’analisi dei rapporti tra vita e potere volta a far emergere i modi in cui i viventi, seppure sempre più catturati nelle maglie di una governance pervasiva, possano almeno in parte, e “malgrado tutto”, sottrarvisi.

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