“Un Altro Domani” è la nuova canzone di Michele Papale che si appella alla libertà

Casagiove. “Un Altro Domani” è il titolo del nuovo brano del musicista e cantautore casertano Michele Papale che regala al suo pubblico un brano rivolto al futuro, proteso verso un mondo da riscrivere daccapo. Una canzone positiva che vuole essere anche un dialogo e una riflessione insieme, sui nostri sfortunati tempi, attanagliati dalla paura, costretti ad una vita che si associa ad una condizione di restrizione della persona, dei propri bisogni e delle proprie aspirazioni.

“Passeranno i giorni, passeranno i mesi, come una prigione

Passeranno gli anni, tutto da rifare nei giorni di domani

Questa vita è una galera, continua a farci male…”.

I toni sono morbidi, dolcemente esortativi, accompagnati da un arpeggio in acustico mentre sullo sfondo del video Youtube vediamo un giovane, Andrea Natale, compiere un’azione di “live painting”, quasi a descrivere in simultanea le parole cantate:

“Negli occhi della gente, una luce strana, un altro domani già, nell’aria la libertà

Libero, liberi, come il cielo, come il mare siamo nati liberi,

Dentro i sogni noi ci perdiamo con un senso di verità,

Liberi, liberi, liberi”.

Hanno collaborato al video: il Maestro Adriano Guarino per gli arrangiamenti; Zero Key Studio per programmazioni e mixing; Gery Marcello per la sceneggiatura del videoclip, fotografia e operatore di macchina.

Nella seconda parte del brano il registro cambia, diventa travolgente, brioso, perfettamente orecchiabile. “Cosa ci aspetta ancora?” si chiede e ci chiede l’artista, interrogando chi l’ascolta. La musica detiene, di fatto, il grande potere di arrivare al cuore mediante parole semplici che si lasciano ricordare. La risposta arriva ed è di speranza, per “i figli di domani, un mondo da colorare, senza farci male”.

Sullo sfondo del video vediamo ciò che la canzone reclama a gran voce, uno spazio aperto in pieno giorno che ha molto a che fare con la libertà.

Un preludio ideale per tornare ai concetti essenziali del brano mentre Michele Papale ed altri tre amici (di cui uno a quattrozampe, Zeus) corrono liberi lungo una distesa verde incorniciata dai monti della nostra città. Il reef di chitarra diviene elettrico nella direzione di un genuino pop-rock per lasciare a chi ascolterà un mantra vibrante sul quale abbandonare le parole.

“Liberi, liberi, dentro ai sogni noi ci perdiamo con la voglia di libertà…”.