“Tre modi per non morire. Baudelaire, Dante, i Greci”, un antidoto alla paralisi del pensiero

Milano. Dopo il tutto esaurito della scorsa stagione, torna, dall’8 al 12 novembre, al Piccolo Teatro Strehler, “Tre modi per non morire. Baudelaire, Dante, i Greci” con Toni Servillo, a partire dai testi di Giuseppe Montesano. Un viaggio in tre tappe, un percorso che è un antidoto alla paralisi del pensiero e alla non-vita che tenta di ingoiarci. Scritto da Giuseppe Montesano, il testo individua in Charles Baudelaire, in Dante e nei classici greci gli autori che hanno messo in pratica, e tuttora ci insegnano, l’arte di non morire. La serata si apre con i versi di Baudelaire che, in “Monsieur Baudelaire, quando finirà la notte?” racconta come la bellezza combatta la depressione e l’ingiustizia; prosegue con “Le voci di Dante”, dove i celebri personaggi della “Commedia” ci appaiono legati tra loro da un racconto che li illumina a partire dal presente; approda infine a “Il Fuoco sapiente”, in cui poesia e filosofia degli antichi Greci accendono una visione capace di immaginare il futuro. Il teatro di “Tre modi per non morire” è una via per ritrovare quelle parole che un attore dice con tutto il suo corpo e la sua mente per nutrire la sua e la nostra interiorità. Siamo inquieti, impoveriti, spaventati, e tutti sentiamo che ci manca qualcosa di cui avremmo un disperato bisogno: ci manca l’amore, ci manca la vita. E allora? E allora non ci resta altro da fare che cercare di diventare vivi.

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