“Sabbia-Afghanistan rewind” è l’esordio narrativo di Piero Rossano edito da Terra Somnia

Tricase. “Sabbia-Afghanistan rewind” è il romanzo d’esordio dell’autore casertano Piero Rossano, firma del Corriere del Mezzogiorno e Corriere della Sera. La prefazione al testo è di Mirella Armiero mentre le illustrazioni sono state realizzate da Maria Azzurra De Leo. Il concept di copertina è prodotto da “PLAM Creative Studio”.

Pubblicato da Terra Somnia Editore, la casa editrice del Salento, impegnata a più riprese nella valorizzazione della letteratura dei popoli oppressi, del Mediterraneo e del Medio Oriente, arricchisce il suo catalogo accogliendo nella collana “frontiere” un intenso quanto visivo romanzo di formazione.

Duplice è il piano spaziale del romanzo: da un lato c’è Dubai, la capitale degli Emirati Arabi, che rappresenta il sogno, cristallizzato nelle speranze di un futuro prosperoso e lontano dalla miseria; dall’altro, c’è l’Afghanistan, terra d’origine dei due fratelli, dipinta come una vasta e desolata landa, perenne bersaglio di truppe militari devote alla conquista.

Nidal, il primogenito dal carattere introverso e dalla proverbiale assenza di voglia di lavorare – sovente rimproverato dal padre in tal senso – è determinato a partire e a lasciare per sempre la sua terra, incapace secondo lui, di costruire un avvenire solido attraverso il commercio dei prodotti derivanti dalla pastorizia. Così, un giorno, sospeso sulla riva del fiume del loro piccolo villaggio, Nidal comunica al fratello più piccolo, Nadir, la sua ferma volontà di andare via, con la promessa che quando le condizioni lo permetteranno, sarà lui a chiamarlo a sé per ricongiungersi definitivamente.

Prima di lasciarlo, Nidal consegna al fratello una pietra, una pietra-amuleto che, come una piccola macchina da presa, li scorgerà ostinatamente connessi anche se distanti geograficamente, inquadrandoli da diverse angolazioni, mai paghi del ricordo reciproco e sospinti dal desiderio ultimo di ritrovarsi in questa vita.

“Tieni Nadir: queste due pietre sono gemelle, uguali nel colore e nella loro grandezza. Sono nate per stare assieme […] Ne terrò una per me, un’altra la terrai tu sempre con te. Quando avrai bisogno di me la stringerai forte, io capirò e farò altrettanto con la mia”.

Un addio che segna il ritmo di un nuovo inizio, calato interamente nell’esistenza del giovane Nadir. All’indomani della presa di Kabul da parte dei talebani, Nadir approda al molo di Port Rashid, era il 10 luglio, – scrive Rossano – esattamente 36 giorni prima da quel nefasto evento. Qui, viene accolto da Kahlil, “il ragazzo dell’Oman”, che d’ora in poi non perderà mai di vista.

A Dābāyā la vita scorre al contrario per quelli come loro: riposo al mattino e lavoro di notte. Queste sono le chiare e scarne regole che dominano il cantiere presso il quale lui è stato assunto. Sono manovali e quel lavoro per loro rappresenta il riscatto per la vita, per non restar poveri.

Piero Rossano ci consegna, dunque, un romanzo di formazione intenso, che strizza l’occhio alla letteratura di viaggio, ma che guardandolo con una diversa lente sembra ricordarci quel contrasto cromatico e umano narrato dalla fotografia di Steve McCurry e non solo per il celebre ritratto della “Ragazza Afgana”.

Pagina dopo pagina, ci si perde alla sconfinata vista della megalopoli del Golfo Persico, fortemente caratterizzata da un’identità artificiale, con i suoi edifici ultramoderni, causa di una significativa presenza non censita di forza lavoro, di innumerevoli ragazzi africani sfruttati e provenienti da ogni regione del loro profondo Sud, di volti senza nome, di storie senza voce.

Un romanzo-testimonianza che diviene racconto e che intreccia magistralmente elementi di cronaca con la finzione letteraria, per una storia che tesse la sua trama sul vincolo indissolubile della fratellanza ma anche sull’amore, per tentare di dare un volto nuovo all’avvenire di due giovani, la cui storia, dalla nascita, sembrava essere precostituita dal destino.

“Sabbia-Afghanistan rewind” è un viaggio a ritroso, un lungo ed appassionante riavvolgimento di un nastro, in prima battuta esistenziale, col quale il lettore è chiamato a fare i conti. La forza della memoria che conduce a scontrarsi con le origini troppo spesso bistrattate di una comunità, storicamente destinata a riempire la generica accezione di “migrante”.

Il romanzo sarà presentato in anteprima a Caserta, sabato 17 dicembre alle ore 17:00, presso la sede del Seminario Vescovile. Con l’autore ne discuteranno la scrittrice Marilena Lucente che ha curato la postfazione, Suor Rita Giarretta (Casa del Magnificat) e l’editore Paolo Miggiano mentre le letture saranno a cura di Alessia Guerriero (Terra Somnia Editore).

Saranno presenti all’iniziativa il Sindaco della Città di Caserta Carlo Marino, l’Assessore alla Cultura Enzo Battarra e il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli.

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