Premio Hemingway, la 38esima edizione si preannuncia ricca di incontri e conversazioni con i vincitori

Lignano Sabbiadoro. La 38esima edizione del Premio dedicato ad Ernest Hemingway torna in presenza venerdì 17 e sabato 18 giugno con un cartellone di incontri che porterà ciascun vincitore a tu per tu con il pubblico, attraverso vivaci conversazioni prima del talk di premiazione, momento culminante del Premio, in programma sabato 18 giugno alle 20 al Cinemacity, condotto dalla giornalista Elsa Di Gati. Gli “Incontri del Premio Hemingway” partiranno al Cinemacity venerdì 17 giugno: alle 18.30 riflettori su Pif, Pierfrancesco Diliberto, intervistato dallo scrittore e presidente di Giuria Alberto Garlini. La scrittrice Margaret Mazzantini, Premio Hemingway per la letteratura, sarà protagonista nella serata di venerdì 17, alle 21, di una conversazione condotta dallo scrittore e direttore artistico di pordenonelegge Gian Mario Villalta sul tema “Nessuno si salva da solo”, titolo del romanzo dell’autrice (Mondadori) dal quale è stato tratto il film di Sergio Castellitto (2015). Sabato 18 giugno, alle 11 il testimone passerà a Mario Peliti, editore e fotoartista, vincitore nella sezione Fotolibro “per /Hypervenezia/” (Marsilio). L’intervista sarà condotta dallo storico dell’arte e accademico Italo Zannier. E alle 17 i riflettori si sposteranno sulla scienziata, accademica dei Lincei e senatrice a vita Elena Cattaneo, vincitrice del Premio Hemingway /Avventura del pensiero/, in dialogo con Alberto Garlini. La 38esima edizione del Premio dedicato ad Ernest Hemingway, promossa dal Comune di Lignano Sabbiadoro con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia in sinergia con la Fondazione Pordenonelegge.it, celebra, ancora una volta il grande autore statunitense e la sua straordinaria capacità di guardare nel profondo dell’animo umano: quattro categorie come un poliedrico sguardo dedicato alla personalità e all’opera di Hemingway, nel ricordo della memorabile visita a Lignano, nell’aprile ’54, pochi mesi prima del conferimento del Premio Nobel per la Letteratura. Il Premio Hemingway per la letteratura va a una delle voci più amate della letteratura italiana, la scrittrice Margaret Mazzantini, “per aver scritto, forte di un personalissimo talento, romanzi che provocano nei lettori sentimenti cristallini di empatia conoscitiva verso i suoi indimenticabili personaggi, spesso caratterizzati da esistenze vissute ai margini, e verso i loro amori che vogliono affermarsi e vincere oltre gli schemi e le regole imposte. Dotata di una straordinaria sensibilità, Mazzantini, grazie anche alla sua perizia di sceneggiatrice, riesce nell’impresa di fare l’autobiografia sentimentale di una generazione, trasformando l’esperienza dei singoli personaggi in patrimonio comune, o, come si dice della grande letteratura, trasformando il particolare in universale”. Il Premio Hemingway Testimone del nostro tempo va a Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif: “conduttore, regista, scrittore e attore dallo stile inimitabile che attraverso diverse forme artistiche è riuscito a raccontare la realtà italiana, testimoniandola in presa diretta in modo anticonformistico, impegnato e ironico, capace di coinvolgere i giovani con intelligenza e profondità, consapevole che se cambiano i contesti e le storie, deve anche cambiare la comunicazione. Di grande spessore anche il suo impegno contro la mafia, e la sua sensibilità verso i temi etici e generazionali che ci costringono a riconsiderare i rapporti di civiltà che si intrecciano nella nostra società, e il senso profondo di concetti come solidarietà, uguaglianza, verità, e legalità. Il Premio Hemingway Avventura del pensiero va alla scienziata, accademica dei Lincei e senatrice a vita Elena Cattaneo, “per la sua importantissima attività scientifica, ma anche per la sua preziosa attività di divulgatrice, soprattutto in tempi come questi dove sovente l’evidenza scientifica viene messa in discussione da un’aneddotica impressionistica. Elena Cattaneo è un punto di riferimento per chi riconosce nel metodo scientifico il mezzo per produrre una conoscenza, costruita di solidi mattoni, che ci aiuti a migliorare la nostra società, e a costruire insieme il futuro: la sua trasparenza etica, e lo sguardo realistico sui rapporti altalenanti fra scienza e politica, e fra scienza e informazione, la rendono una preziosissima, e indispensabile, presenza democratica”. “Armati di scienza” sarà il tema dell’incontro, dal titolo del recente saggio firmato da Elena Cattaneo per Raffaello Cortina editore. Va all’editore e fotografo Mario Peliti il Premio Hemingway nella sezione Fotolibro “per Hypervenezia, nelle Edizioni Marsilio anche in veste di catalogo della recente omonima mostra internazionale a Palazzo Grassi, storica sede espositiva veneziana e da alcuni anni sede della Fondation François Pinault. Un volume di 464 eleganti pagine fotografiche in bianco e nero accoglie coerentemente le immagini realizzate da Mario Peliti secondo un inesausto itinerario fotografico nei sestieri della città, descrivendo topograficamente in sequenza, casa per casa, calle per calle, nel loro silenzio metafisico e nella totale assenza di persone, in un continuum di luce immutata, un accorato racconto che, al di là da intenti sociologici ed estetici (che comunque inevitabilmente emergono), esprime un pensiero concettuale e poetico sulla città che sembra abbandonata alla sua sublime, icastica esistenza. Un lavoro puntuale che ha visto impegnato il fotografo in questo progetto iconico per quasi dieci anni”.

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