“Operaprima”, il romanzo d’esordio di Simone Salomoni racconta un amore tormentato

Milano. Martedì 18 ottobre alle ore 18.30 presso la libreria Scatola Lilla di Cristina Di Canio, a Milano, si terrà la presentazione del primo romanzo di Simone Salomoni, “Operaprima” (Alter Ego Edizioni). Dialogano con l’autore Giuseppe Nibali, scrittore, poeta e direttore responsabile di “Poesia del nostro tempo”. Salomoni, docente della scuola Bottega di Narrazioni, ci consegna un romanzo ad alta tensione narrativa dove i confini tra l’amore e la disumanità si fondono irrimediabilmente. Prima ancora della storia, per descrivere il romanzo di Salomoni, si deve parlare delle scelte dello scrittore. Salomoni fugge ogni genere (linguistico, letterario, sessuale…): gioca con le parole astraendo la loro natura tanto da lasciare al lettore l’interpretazione. L’autore crea un vuoto attorno alle chiare descrizioni di genere a cui siamo sempre stati abituati, usando la lingua italiana in modo cesellato tanto da riuscire ad allontanare la natura di queste senza ricorrere ad asterischi o schwa. Monghidoro, Appennino bolognese. Un pittore quarantenne con problemi di erezione è intento a preparare la mostra che dovrebbe cambiargli la carriera quando Marie Bertrand – avvocato quarantenne e madre di Simone Salomoni, frutto adolescente di una relazione passata – affitta per l’estate la porzione di casa adiacente alla sua. Marie resta affascinata dal pittore: acquista alcune opere, commissiona il ritratto di Simone, tenta di sedurlo. Anche Simone subisce il fascino dell’uomo: poco per volta si apre con lui, gli confessa gli abusi patiti nel passato, gli mostra un presente di autolesionismo e sessualità promiscua, lo lascia entrare nella propria caverna profonda permettendogli di leggere i suoi racconti. Il pittore si trova così costretto a scegliere fra la voglia di farsi cura per Simone – diventandone mentore e guida – e il bisogno di ritrovare la potenza sessuale e l’ispirazione artistica perdute. “Operaprima” è un romanzo inesorabile, Salomoni racconta una storia che, come dice lo scrittore Fabio Bacà: “è un tratteggio limpido e inebriante della follia, dell’azzardo, della provocazione, della colpa, dell’ossessione, della brutalità e del coraggio che sovrintendono alla poiesi di qualunque opera d’arte degna di essere definita tale”. Con uno stile meticoloso l’autore sorprende il lettore con una struttura originale. Al centro di tutte le vicende vi è l’arte, che, per dirlo con le parole dell’autore, “Quando scegli (l’arte), non puoi amare le persone come le persone vorrebbero essere amate, non puoi avere la grazia dell’amore e la gloria dell’arte, non puoi perché non appartieni completamente a te stesso e quindi non puoi appartenere del tutto a nessuno”. Una narrazione che lascia senza respiro: “Operaprima” racconta una storia che rimane impressa nella mente, non tanto per gli interrogativi che ci pone, ma per la sua composizione in grado di andare al di là di ogni categorizzazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

This site is protected by reCAPTCHA and the Google Privacy Policy and Terms of Service apply.