Napoli (dis)velata grazie a “Il testamento di pietra” di NarteA

Napoli. Quale modo migliore per conoscere la storia del Principe Raimondo di Sangro se non quello di ascoltare dalla sua viva voce gli avvenimenti più importanti di una vita tanto affascinante quanto misteriosa? Così inizia la visita guidata teatralizzata dal titolo “Il testamento di pietra”, organizzata dalla Associazione culturale NarteA, che da anni, ormai, persegue l’obiettivo di promuovere, attraverso la divulgazione, il patrimonio storico e artistico della città di Napoli e la valorizzazione del suo territorio, in collaborazione con enti pubblici e privati. NarteA opera nel settore della promozione della cultura e dell’arte, attraverso una serie di attività e di iniziative volte alla tutela, alla salvaguardia e alla fruizione dei beni culturali e paesaggistici, sempre nel rispetto delle caratteristiche storiche, sociali e ambientali del territorio partenopeo.
Il modello è consolidato e il successo assicurato: anche in questo caso, sorpresa e meraviglia lasciano lo spettatore lieto di aver vissuto, seppur per qualche ora, un tempo lontano e magico.
Questa volta la visita teatralizzata è stata ambientata nella splendida cornice del Museo Cappella Sansevero, un piccolo gioiello quasi nascosto tra i vicoli di una Napoli in cui ancora riecheggia lo spirito esoterico e alchemico del suo fondatore: un Principe che fece della conoscenza la missione di un’intera vita.
Il racconto immaginato dalla fervida penna di Febo Quercia, art director di NarteA, e interpretato dai bravissimi attori che accompagnano i visitatori-spettatori, si caratterizza per un’alternanza di più voci che rende veramente piacevole il percorso: quella della guida, che introduce i partecipanti all’interno del tempio barocco, e quelle degli attori, che incarnano le personalità del principe Raimondo di Sangro, dello scultore napoletano Giuseppe Sanmartino e del medico palermitano Giuseppe Salerno.
Durante la performance itinerante, attraverso la forza dei monologhi e dei dialoghi tra i personaggi, sono messi in luce i rapporti tra il settimo Principe di Sansevero e alcuni artisti che contribuirono alla realizzazione del disegno artistico e culturale della cappella gentilizia.
Quanto c’è da scoprire di Napoli in uno spazio – soltanto apparentemente – così ristretto? Questa visita è, indubbiamente, un’occasione unica per conoscere capolavori come il Cristo velato, la Pudicizia, il Disinganno e le Macchine Anatomiche attraverso la narrazione storica e l’artificio teatrale.
La prossima visita è programmata, sempre in orario serale, a partire dalle 20 per circa un’ora, per il prossimo 7 giugno. La partecipazione è consentita ad un numero ristretto di visitatori ed è necessario acquistare il biglietto sul sito https://museosanseveroeventi.azzurroservice.it.

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