“Libecciata”, un intreccio di vento e mare per il nuovo album di Simone Baggiani

Foggia. Potrei raccontarvi che una libecciata, dalle mie parti, è quando per tre giorni di fila soffia forte il vento di sud-ovest che si chiama, appunto, libeccio. Potrei dirvi che non è solo un vento ma è la voglia di sfogarsi, di cambiare aria, ricominciare, ricaricarsi. Oppure potrei descrivervi il gusto che ha la calma dopo una libecciata, e della spiaggia come un campo di battaglia sfinito. Di sicuro dovete sapere che non c’è libecciata senza mare e quando una si placa, l’altro respira e si addormenta.
“Libecciata” è il nome che prende il nuovo album di Simone Baggiani, uscito lo scorso 28 maggio, un titolo che suscita un respiro di emozioni, nato attraverso le registrazioni che si sono rivelate esperienze collettive, una conoscenza che si è tramutata con i suoni e la confidenza tramite l’immaginazione.
Ma, a volte, le parole possono esprimere pochissimo di ciò che può essere fatto con la musica. L’album, composto da sei brani, rievoca un antico immaginario, un antico mondo marino che torna lentamente in superficie per essere scoperto ed esplorato. “Un sacerdote salato” è un brano che rimembra l’artista stesso che si immagina anziano, mentre a ritmo di swing pulisce il pesce, in pace con se stesso e ciò lo circonda.
In “Quando mi calmi” tutto viene a galla lentamente: c’è un pianoforte che ricama le fragilità e una tromba soffusa che sorride alle insicurezze, mentre un ritmo caldo infonde coraggio insieme alla persona che si ama; “Ridi, ridi” è stata scritta da una band di mariachi bipolari, prima terrorizzati dal dover scegliere e subito dopo spensierati sotto il portico a cantare e fischiettare.
“Blu scuro”, invece, è il secondo atto di “Un sacerdote salato” e, in un certo senso, è vero: un quadro di pescatori, una canzone che dondola come una barca ferma, lo scafo che ha il suono di una chitarra tropicale e, ancora, le mani consumate dal mare che non finiscono mai di incantare.
“Amen”, brano che ispira incredulità, toni cupi e seri, una complessa architettura di corde e pelli si intreccia alla rabbia che prova l’autore quando si rende conto in quale società vive.
Infine, come da copione, “Libecciata”, una profusione selvaggia di strumenti, di armonie dissonanti, dove l’anarchia non è un’utopia ma l’unico mondo possibile.

Controra Records è un’etichetta discografica fondata e distribuita dall’Associazione di Promozione Sociale MID SIDE Aps che ne cura la distribuzione. Nel territorio della provincia di Foggia si propone di valorizzare ogni forma artistica.

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