“Interazioni”, a Roma il festival multidisciplinare di arti e culture contemporanee

Roma. Coltivare la ricerca di forme e linguaggi artistici nella loro continua attualizzazione, cercandone la dimensione effettivamente “contemporanea” e un possibile equilibrio tra estetica e politica, tra idealismo e concretezza, tra progetti inediti e riletture, tra arte performativa e digitale, tra danza italiana e coreografia internazionale, tra discorsi universalistici e istanze urgenti. Sono questi i temi ispiratori della seconda edizione di “Interazioni”, il festival multidisciplinare di arti e culture contemporanee che si svolgerà a Roma dal 30 settembre all’8 ottobre tra il Goethe Institut di Roma, il Teatro Palladium, la Villetta Social Club e l’Ostudio, sotto la direzione artistica del coreografo, regista multimediale e performer Salvo Lombardo e con la produzione di Chiasma. Sette giorni di programmazione in compagnia di 39 artistə per 18 appuntamenti, seguendo una tessitura che prova a interrogare il tempo presente e alcune delle sue emergenze: multiculturalismo, femminismi, inclusività, accessibilità e soprattutto una visione decoloniale applicata agli immaginari contemporanei. Il fitto programma di appuntamenti, che si alterna tra performance, di cui quattro in Prima Nazionale, concerti, proiezioni filmiche, workshop, progetti divulgativi e momenti di convivialità, conferma in questa edizione 2022 la sua vocazione internazionale accogliendo artistə delle arti performative provenienti da tutto il mondo: Italia, Germania, Nuova Zelanda, India, Egitto, Olanda, Portogallo, Francia e Regno Unito. Un’esplorazione, anche geografica, della scena contemporanea più che mai vivace e in continua ricerca che spazia dall’acclamato coreografo francese Jerôme Bel, autore di una performance green per la danzatrice italiana Laura Pante, alla performer olandese di origini indiane Nikita Maheshwary con il suo reading collettivo, dall’antropologa Giulia Grechi allo studioso Alessandro Pontremoli, dall’artista scozzese Claire Cunningham, che incanta sulla scena danzando con le sue stampelle, passando per il cantante, musicista, poeta e attore anglo-italiano Beercock, il versatile regista e coreografo berlinese Christoph Winkler e il danzatore samoano Aloalii Tapu. E ancora, in questa polifonia di voci contemporanee, tra gli ospiti si alterneranno l’artista visivo tedesco Carsten Saeger, il performer e filmmaker Mohamed Abdelkarim, gli italiani Fabritia D’Intino con il suo Cancan decostruito, la coreografa Elisabetta Consonni e la curatrice di progetti artistici e performativi Maria Paola Zedda con le sue “alleanze dei corpi”, la performer-attrice Irene Russolillo, i rappresentanti della prima associazione italiana di categoria che raccoglie artistə con disabilità Al.Di.Qua Artist, la regista Valeria Testagrossa con Nicola Grignani e Andrea Zambelli e il loro drammatico racconto sulle unioni gay in Birmania, il duo composto da Daria Greco e Jacopo Ruben Dell’Abate con la loro fusione tra arte performativa e fotografia. A porre l’accento sul dialogo tra linguaggi e discipline differenti, quest’anno c’è anche la sezione che si svolgerà durante la seconda serata festival, intitolata Monuments & Flags. Una sorta di festival nel festival, durante la quale si alterneranno opere di video-arte e video-performance di artistə come Isabella Gaffè, Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi, Dehors/Audela, Salvo Lombardo e Daniele Spanò, Elena Bellantoni, Filippo Berta, i cui lavori, realizzati in momenti e contesti diversi, sono una riflessione intorno al concetto di bandiera, intesa tanto come oggetto-simulacro e vessillo di appartenenze, quanto come essenza della retorica del potere stesso. Le suggestioni che attraversano e guidano l’intero festival restituiscono visioni in cui il corpo prende il centro della scena nel rapporto con il tempo, lo spazio, l’identità, la fragilità, l’ascolto, anche nel programma di workshop di Marta Olivieri con la cantante e chitarrista portoghese Juliana Azevedo e di lezioni di danza classica aperte a tuttə di Anna Basti, Le classique c’est chic, piattaforma progettuale che nasce con l’obiettivo di ripensare la tecnica della danza classica come strumento di comprensione del corpo, a disposizione di tutte e tutti, anche per corpi non conformi e svincolato da criteri esclusivi di accessibilità. L’edizione 2022 di “Interazioni Festival” è promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura nell’ambito dell’Avviso Pubblico Estate Romana 2022 – Riaccendiamo la Città, Insieme, curato dal Dipartimento Attività Culturali, ed è realizzato in collaborazione con SIAE, sostenuta da MIC – Ministero della Cultura e realizzata in collaborazione con Orbita | Spellbound – Centro di Produzione Nazionale della Danza, ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio, Goethe Institut di Roma, Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia, British Council, Ostudio, la Villetta Social Lab e Fondazione Palladium Teatro Università Roma Tre.

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