Il collezionismo fa grandi i musei. Giornate di studio sulla maiolica italiana

Torino. In occasione delle importanti mostre sulla maiolica italiana “L’Italia del Rinascimento. Lo splendore della maiolica” a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino e Maioliche a Varallo. La collezione Franchi dialoga con altri musei a Palazzo dei Musei – Pinacoteca di Varallo, i due musei organizzano un convegno dedicato al ruolo del collezionismo pubblico e privato nella formazione delle raccolte museali di maiolica, con la partecipazione dei maggiori studiosi del settore a livello internazionale.

Le due giornate di studio, a cura di Giulia Anversa, Carla Falcone, Cristina Maritano e Timothy Wilson, si svolgono il 16 settembre dalle ore 9 alle 18 a Palazzo Madama, Torino e il 17 settembre dalle ore 9 alle 18 a Palazzo dei Musei, Varallo.

La maiolica, legata alla società e ai cambiamenti storici che ne hanno determinato la produzione nel corso dei secoli, è stata oggetto di illustri committenze e di un collezionismo colto e ricercato.

Gli interventi si articolano intorno ad alcuni temi portanti: la storia delle collezioni di maiolica italiana conservate in prestigiose istituzioni, come quelle del Victoria & Albert Museum e del Courtauld di Londra, del Louvre di Parigi, del Castello Sforzesco di Milano, del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza e del Museo del Bargello a Firenze; le figure dei collezionisti, da Vincenzo Funghini a Montagu Yeats Brown, e l’approfondimento storico sulla produzione di maioliche in Italia, da Torino a Roma.

È ancora possibile che il collezionismo di un‘arte considerata per lungo tempo ‘minore’ porti alla formazione di raccolte di grande interesse storico-artistico, come quelle di alcuni tra i più importanti musei italiani e stranieri? Qual è la causa primaria che ne ha promosso la nascita?

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