Torino. Una compagnia leggendaria e un programma d’eccezione sono gli ingredienti che scaldano l’autunno torinese, per la Stagione d’Opera e di Balletto del Teatro Regio: giovedì 14 novembre alle ore 20 (e per sei recite fino al 17 novembre) i “bailaores e cantaores” della Compañía Antonio Gades portano in scena “Fuego”, balletto di Antonio Gades e Carlos Saura ispirato a “El amor brujo” (“L’amore stregone”) su musica di Manuel de Falla. Sul podio dell’Orchestra del Regio sale in maestro Miquel Ortega. In scena Álvaro Madrid (Carmelo), Esmeralda Manzanas (Candela), Miguel Ángel Rojas (lo spettro) e Raquel Valencia (la fattucchiera), tredici ballerini della compagnia, quattro cantanti e due chitarristi.
Movimento che suscita il suono, danza che comanda la musica, emozione viscerale che genera una pulsazione: entrando in teatro, il flamenco stravolge i canoni classici della danza e rompe la barriera tradizionale tra improvvisazione, quella di cui vive come ballo del popolo, e artificiosità della messa in scena. Uno dei pionieri di questa rivoluzione artistica è stato Antonio Gades, scomparso nel 2004; ballerino, coreografo, regista, artista e interprete completo della danza e della società, fortemente immerso nella cultura del suo tempo. Il Gades coreografo nasce in un contesto popolare e umile, attraverso anni di pratica della danza tradizionale regionale, del flamenco e della escuela bolera nella compagnia di Pilar López a Madrid; un repertorio potenzialmente infinito di sonorità, ritmi e movimenti scaturiti direttamente dalla terra e dalla gente che la vive, di cui Gades fa tesoro a cui aggiunge un forte bagaglio di tecnica classica. Negli anni ‘60 fonda la sua prima compagnia, dove è libero di esprimere appieno la sua poetica, strettamente legata alle proprie radici: la tradizione andalusa, ma contemporaneamente orientata all’esplorazione e alla creazione del nuovo. Da allora in poi, come primo ballerino e coreografo nei principali teatri del mondo, fondatore del Ballet Nacional de España poi, e più tardi di nuovo indipendente con la sua Compañía, Gades porta avanti il suo discorso artistico di innovazione attraverso la tradizione.
Oggi la Compañía, diretta da Stella Arauzo e sponsorizzata dalla Fondazione Antonio Gades, continua a portare in scena questa ricerca artistica, interpretando le coreografie del suo fondatore.
In “Fuego”, Gades va alla radice della forza creativa ed emozionale del flamenco, rappresentando l’inestricabile rapporto tra amore e morte, una lotta tra passione e distruzione, rappresentando la danza come rito quasi esorcistico e di rinascita.
“Fuego” è nato nel 1989 come trasposizione teatrale di un lavoro cinematografico realizzato in collaborazione con il regista Carlos Saura, in un periodo emotivamente e artisticamente complesso per Gades. L’ispirazione di questo nuovo lavoro nacque dal celebre balletto gitano di Manuel de Falla “El amor brujo”. La giovane Candela vuole cedere alla corte del suo spasimante Carmelo, ma lo spettro del suo primo amante, folle di gelosia, interferisca nella relazione tra i due giovani. La forza irresistibile della passione e dell’amore sono però più forti della morte e il fantasma, sedotto da Lucia, amica di Candela, libera finalmente Candela e Carmelo.
Nell’interpretazione di Gades, la storia muta, spogliandosi di tutti i caratteri di fantasia e di leggerezza, per diventare il racconto della follia di Candela; un tormento che cresce di quadro in quadro, dalla morte del fidanzato all’apparizione dello spettro, fino alla purificazione finale, con il rituale del fuoco, e alla trasfigurazione della donna attraverso la danza. Un dramma in cui può essere solo la forza vitale e dirompente del movimento, del canto, del ritmo e della melodia flamenca, a sconfiggere morte e disperazione e a generare rinascita.
Dopo il debutto a Parigi al Théâtre Châtelet e una tournée mondiale di grande successo, il lavoro non venne più rappresentato; la ripresa nel 2014 per il decimo anniversario della morte di Gades, tributo della compagnia al suo fondatore, è stata una prima assoluta per la Spagna e un nuovo inizio per uno spettacolo che, a trent’anni dalla sua creazione, continua a trasmettere tutta l’intensità e la passione del suo autore.
Il Museo Nazionale del Cinema, Lovers Film Festival, la Fondazione Antonio Gades e la Filmoteca Española, con la supervisione dell’attore e regista spagnolo Enrique del Pozo, dedicano a Carlos Saura e Antonio Gades una retrospettiva al Cinema Massimo dal 15 al 17 novembre, riportando sul grande schermo la straordinaria trilogia nata dalla loro collaborazione e amicizia: “Bodas de sangre” (il 15 alle ore 18.30), “Carmen Story” (il 16 alle 20.30) e “El amor brujo” (il 17 ore 20.30). La proiezione di sabato 16 novembre sarà preceduta da un incontro con Enrique del Pozo (direttore artistico dell’evento), Giovanni Minerba (fondatore Lovers Film Festival), Eugenia Eiriz Gades (Direttrice Generale della Fondazione Antonio Gades) e Stella Arauzo (danzatrice, coreografa e Direttrice artistica della Compañía Antonio Gades).