A Palazzo Albergati arriva Terry O’Neill

Bologna. Dal 12 luglio all’8 settembre i ritratti iconici che raccontano un’epoca attraverso i volti dei miti del cinema, della musica, della moda, della politica e dello sport.
Nelle sale di Palazzo Albergati un’eccezionale retrospettiva dedicata al grande fotografo britannico conosciuto nel panorama mondiale come l’artista che ha saputo ritratte senza paragoni gli ‘60 e ’70.

Vivendo tra i miti dello spettacolo e avendo con loro un rapporto di grande vicinanza e complicità, nei suoi cinquant’anni di carriera, O’Neill realizza alcuni dei ritratti più autentici: da Frank Sinatra (fotografato nell’arco di trent’anni) a Elvis Presley, da Elton John a Bono Vox, da Elizabeth Taylor a Audrey Hepburn, da Brigitte Bardot a Ava Gadner fino a Marlene Dietrich.
Tra gli oltre 60 scatti leggendari che hanno catturato momenti cruciali della storia dei più grandi personaggi, una sezione è interamente dedicata a una delle più poliedriche figure dello star system mondiale, icona dandy di stile che ha fortemente influenzato la percezione dell’arte e il mondo della moda di questo ultimo secolo: David Bowie.

Terry O’Neill sarà sempre ricordato come un maestro nell’arte dei ritratti fotografici.
“Il contributo alla storia della fotografia offerto da O’Neill è consistito nella capacità di creare un nuovo stile di ritratto, più intimo e reale, più in sintonia con lo spirito spontaneo e fresco degli anni Sessanta, senza tuttavia mai sminuire l’aura, il carisma e il mistero del personaggio ritratto”, spiega la curatrice Carrillo de Albornoz. “Ogni opera esposta è frutto di una pazienza illimitata, da parte del fotografo, nel ricercare l’angolo perfetto, a volte per mesi interi, mantenendo una salda fiducia in sé stesso e un’idea molto chiara di ciò che voleva ritrarre. Il risultato dimostra una maestria davvero inimitabile.”

Con il Patrocinio del Comune di Bologna, prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con Iconic Images e curata da Cristina Carrillo de Albornoz, la mostra “TERRY O’ NEILL”. Icons offre un’ulteriore testimonianza di come il culto della celebrità, leitmotiv degli anni ’60 – ’70, abbia notevolmente influenzato il lavoro degli artisti dell’epoca.

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