“80 passi in rete”: vite, volti e verità raccontati da Aldo Balestra

Caserta. Il 3 luglio si è tenuta alla Feltrinelli di Caserta la terza presentazione del libro “80 passi in rete. Vite oltre gli ostacoli”, firmato da Aldo Balestra, giornalista de “Il Mattino”. Nonostante il caldo e i disagi causati da problemi elettrici che hanno messo in difficoltà la città per tutta la giornata, la libreria era gremita di un pubblico partecipe e attento.

Accanto all’autore hanno preso parte all’incontro voci significative del panorama locale: il colonnello Manuel Scarso, comandante provinciale dei Carabinieri di Caserta, e il pastore Giovanni Traettino, presidente della Chiesa Evangelica della Riconciliazione, entrambi intervenuti con riflessioni profonde e coinvolgenti. Presenti anche Ettore Barra per Terebinto Edizioni ed Enzo De Rosa per Liberalibri. A moderare l’incontro, il giornalista Lorenzo Iuliano.

“80 passi in rete. Vite oltre gli ostacoli” è un mosaico di racconti di cronaca e di umanità: vicende di dolore, speranza, coraggio, sport, fede e giustizia, tutti temi trattati durante l’incontro. Ottanta “passi” raccolti nel tempo tra testimonianze, articoli e incontri, suddivisi in 10 capitoli tematici, ciascuno con otto storie e una riflessione finale, il tutto arricchito da immagini e documenti. Un libro nato dal blog di Balestra stesso, “Diritto&Rovescio”, da cui ha “recuperato” le cronache dando loro nuova vita.

“Il libro l’ho scritto perché volevo lasciare una traccia di un lavoro che si trova ancora in rete, nella rete internet. E la “rete” ha più significati in questo libro. Nella copertina è una rete globale, delle connessioni, che imprigiona un po’ tutti, perché tutti ci sentiamo dentro un meccanismo più forte di noi”.

Quella creata da Balestra è una vera rete di memoria e condivisione, che unisce persone, comunità, valori. Come ha sottolineato il colonnello Scarso, spesso quando intervengono i Carabinieri è perché il sistema, famiglia, scuola, comunità, ha già fallito. La rete, allora, diventa non solo metafora ma necessità: “Fare rete è quando uno si ferma e mette a disposizione il proprio io, la propria esperienza.” Ed è questo che fa Balestra nel suo libro: non si limita a documentare in modo sterile i fatti, ma con il suo “giornalismo narrativo” ricerca la persona, il soggetto e l’anima dietro ogni notizia, l’essenza più profonda, e così facendo tesse la connessione umana di cui la nostra società ha bisogno.

Molto forte è il legame tra l’autore e Caserta, città in cui, per diversi anni, ha diretto la redazione de “Il Mattino”. Non a caso alcune delle pagine più toccanti del volume sono dedicate a eventi del territorio, come quello dell’insegnante che è stata sfregiata a Santa Maria a Vico o la tragica morte di Emanuele Reali: un carabiniere, marito e padre che, dopo aver sventato un furto in un’abitazione, è stato investito da un treno davanti alla Reggia mentre inseguiva il ladro a piedi. Non una “semplice” cronaca nera ma la storia di un uomo che non ha calcolato il rischio, perché per lui servire lo Stato era una missione: “Non tutte le città hanno il privilegio di avere questo morto – ha detto con forza il colonnello Scarso – eppure di Reali non si parla più.” In un’Italia disattenta, che spesso dimentica, Aldo Balestra si assume il compito opposto: riaccendere il riflettore su vicende come quella di Reali, restituendo dignità e memoria.

Il pastore Giovanni Traettino ha poi risposto alla domanda posta da Lorenzo Iuliano, che lo ha invitato a riflettere sulla speranza, parola cara a Papa Francesco e presente tra le pagine del libro, in un tempo così frammentario, in cui ci siamo assuefatti alla morte di innocenti, di bambini, davanti alle guerre, come se fossero normali, facendo crescere l’indifferenza.

“Nella vita quotidiana di un cristiano manca la rivelazione e l’esperienza di Dio, un qualcosa di cruciale per rilanciare la speranza. Viviamo in una società che ha perso il senso della prospettiva. La rete è anche questo: possibilità di relazione vera, uscire dall’autoreferenzialità”.

Citando Papa Francesco, ha ricordato l’importanza dell’incontro autentico e della capacità di “rompere i paradigmi”, costruendo ponti tra le persone, tra credenti, tra le differenze. Anche il tema della pace ha attraversato l’intervento del pastore: una pace che tutti invocano, ma che nessuno fa, perché vorrebbe dire rinunciare a qualcosa, avere il coraggio dell’autocritica. Il virus sta nel modo in cui pensiamo e ci approcciamo agli altri, c’è bisogno di mettersi in discussione per iniziare il cambiamento. E il libro di Aldo Balestra è un punto d’inizio per guardarsi dentro e “allenarsi alla moralità”, perché ormai, come ha detto lo stesso autore, la parola “pace” è diventata solo uno slogan.

Il colonnello Scarso ha poi parlato dell’urgenza educativa che attraversa il nostro tempo. Ha sottolineato la mancanza di modelli culturali condivisi, di genitori troppo assenti o troppo presenti, della necessità di riferimenti certi e della crescente difficoltà nel distinguere il bene dal male. Questo implica l’urgenza di una maggiore educazione alla legalità, che deve essere compiuta dalle scuole, dalle famiglie e da libri come questo.

Entrambi gli interlocutori hanno poi rilanciato l’idea per un ipotetico secondo volume: il colonnello Scarso ha sottolineato l’importanza di ricordare le storie degli anziani, che sono radice di valori, mentre il pastore ha evidenziato l’urgenza di raccontare l’immigrazione e quanto sia fondamentale entrare in contatto con una realtà simile alla nostra, solo moltiplicata d’intensità.

Aldo Balestra ha accolto entrambe le proposte e ha concluso l’incontro con un intervento coinvolgente, spiegando il suo intento di cambiare il punto di vista nel rapportarsi alle storie che ha narrato: non fermandosi mai al “cosa”, ma cercando sempre il “chi” e il “perché”, per comprendere gli altri, per non commettere gli stessi errori, o anche per imitarli.

“80 passi in rete” è una raccolta che invita a essere letta con attenzione ma anche a essere vissuta con maggiore consapevolezza. È una confezione di 80 pillole di realtà, da leggere in ordine o a caso, una al giorno o tutte d’un fiato. Sono storie che insegnano, che offrono uno sguardo sulle mille sfumature del mondo, e che Aldo Balestra riesce a restituire con profondità e rispetto.

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