Un affresco dell’umanità tratteggiato da “L’Anomalia” di Hervé Le Tellier

Milano. “C’è qualcosa di mirabile che sopravanza sempre la conoscenza, l’intelligenza e persino il genio, ed è l’incomprensibile.” Il messaggio che trapela da “L’Anomalia”, ultimo successo dello scrittore francese Hervé Le Tellier, che gli ha permesso di conquistare il famoso premio Goncourt, arriva forte e chiaro all’orecchio dei lettori: “Preparatevi, perché il peggio potrebbe non essere ancora arrivato”.

Nel 2021 affrescato dall’autore l’umanità non si trova solo a fronteggiare l’emergenza dell’epidemia – cui fa brevemente cenno, nel libro, un Emmanuel Macron, dopo esser stato definito dal presidente americano uno “stronzetto arrogante” – bensì è anche spettatrice di un evento straordinario, che oscilla pericolosamente tra il catastrofico e il miracoloso. A marzo 2021 un Boeing 787 della compagnia aerea Air France che percorreva la tratta Parigi-New York, poco prima dell’atterraggio, affronta una grande turbolenza, che lascia molto scossi i passeggeri e gravemente danneggiati gli apparecchi dell’aeroplano. Esattamente tre mesi dopo, lo stesso comandante alla guida del medesimo aereo, con identici membri dell’equipaggio e passeggeri, si mette in contatto con i controllori dell’aeroporto JFK per annunciare l’imminente atterraggio.

Vengono subito allertate le guardie dell’ordine e si prendono precauzioni del tutto eccezionali per poter far luce sull’accaduto: CIA, FBI e gli altri comandi dell’esercito hanno l’arduo compito di rintracciare in ogni angolo del pianeta i passeggeri del volo Parigi-New York effettivamente atterrati a marzo per interrogarli sulla questione e, in un secondo tempo, permettere il confronto con il loro gemello. Gli Stati Uniti reclutano scienziati, filosofi e ricercatori che possano comprendere quali siano le reali cause dell’evento e soprattutto trovino una strategia per spiegare ciò che è accaduto al mondo intero: nell’era della globalizzazione una notizia del genere non può essere tenuta nascosta a lungo.

Le Tellier per presentarci i suoi personaggi ci porta con la mente in un viaggio che attraversa l’intero pianeta: così incontriamo Blake, di professione assassino, che nella sua seconda vita si chiama Jo, dirige una compagnia di consegne a domicilio e vive a Parigi con la moglie Flora e due bambini. C’è Slimboy, neo-pop star nigeriana che è costretto a nascondere sotto la patina di eventi mondani e successi strepitosi la propria omosessualità e la difficoltà nel farsi accettare così come è. David Markle, il pilota, mentre a giugno atterra a New York, di certo non può sapere che il suo doppione, tornato a casa a marzo, è in un letto d’ospedale a combattere contro il cancro.

E così, fino alla notizia dell’inspiegabile incidente di volo, ogni capitolo ci porta alla scoperta di una vita diversa rispetto alla quale anche lo scrittore cambia, evolve e rinnova il proprio stile: una volta si tratta di un giallo, un’altra di un racconto fantascientifico, intravediamo l’ombra del romanzo psicologico e di una grande storia d’amore. Sembra di essere sempre all’incipit di un nuovo libro che viene però bruscamente interrotto dall’autore appena si inizia a conoscere il nuovo personaggio: crea la suspence per qualcosa di inspiegabile che sta effettivamente, almeno nel romanzo, per accadere. Indagando più a fondo possiamo comprendere che si tratta di una tecnica letteraria che l’autore padroneggia notevolmente, essendo infatti presidente dell’Oulipo, il “Laboratorio di lettura potenziale” fondato nel 1960 e di cui faceva parte anche Calvino, che in patria è il maggior esponente di questo procedimento letterario. L’Oulipo muove dall’intento di obbligare la letteratura stessa a evolversi e fare un salto creativo e fantastico all’interno di un’unica opera per sfidare i propri limiti: questo esperimento prende ispirazione dal virtuosismo di Popper, su cui peraltro si basa proprio uno dei dialoghi de “L’Anomalia”.

In quest’opera Le Tellier, oltre a mettere alla prova la letteratura stessa, sfida il lettore, ogni suo personaggio e l’intera umanità: come dovrebbe reagire un uomo nel vedere davanti a sé un proprio riflesso, che però non combacia con l’immagine di sé che vede ogni mattina allo specchio? Nel giudicare gli altri ci disfiamo della compassione e dell’istinto di protezione che proviamo nei confronti di noi stessi, dietro ai quali ci nascondiamo per non ammettere i segreti più intimi e le passioni più torbide. È così che, addosso a qualcun altro, le rughe del nostro volto sono più marcate, il bianco dei nostri capelli ci risulta ancora più candido, i nostri modi presuntuosi ci rendono odiosi persino a noi stessi e tutti quei difetti, tutte quelle manie che abbiamo sempre temuto venissero a galla, sono irrimediabilmente scoperte e alla mercé di tutti.

E allora come si fa a fare i conti con l’evidenza che nessuno di noi è “unico al mondo”? Come si spiega a cattolici, mussulmani e buddisti che in realtà Dio, qualunque esso sia, ci ha mentito e di noi, a quanto pare, potrebbe aver creato chissà quante copie? Come si ritorna alla normalità nella consapevolezza che quella voglia, quell’ambizione di voler primeggiare in ogni situazione, di risaltare nel confronto con la massa, in realtà è andata sprecata? Come si accetta di dover condividere tutto con qualcun altro? Sono queste le domande che Le Tellier pone a sé stesso e che induce nel lettore. “L’Anomalia” è il romanzo perfetto per scoprire i limiti della coscienza di ognuno di noi e per capire che, per quanto open-minded, progressisti e rivoluzionari possiamo pensare di essere, ci sono soglie che nessuno è disposto ad oltrepassare.

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