“Sei personaggi in cerca d’autore”, al Teatro Carignano si affronta la vera sostanza dell’essere umano

Torino. Al Teatro Carignano, martedì 18 aprile alle ore 19.30, va in scena in prima nazionale “SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE” di Luigi Pirandello per la regia di Valerio Binasco. Lo spettacolo è interpretato da Sara Bertelà, Valerio Binasco, Giovanni Drago, Giordana Faggiano, Jurij Ferrini e dagli allievi della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino. Le scene sono di Guido Fiorato, i costumi di Alessio Rosati, le luci di Alessandro Verazzi, le musiche di Paolo Spaccamonti e il suono di Filippo Conti. Aiuto regia Giulia Odetto, assistente alla regia e alla drammaturgia Micol Jalla. Questo nuovo allestimento è coprodotto da Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini e verrà replicato al Carignano fino al 7 maggio. Lo spettacolo sarà poi rappresentato in tournée dal 9 al 14 maggio al Teatro della Corte di Genova e dal 16 al 28 maggio al Teatro Bellini di Napoli. Dei “Sei personaggi” si sa tutto fin dal debutto, molto travagliato, al Teatro Valle di Roma il 9 maggio 1921: l’iniziale polemica accoglienza di pubblico e critica ha lasciato il passo a un successo internazionale, ancora oggi immutato. Dopo “Il piacere dell’onestà”, Valerio Binasco torna ad affrontare uno dei capolavori di Luigi Pirandello, il testo che meglio di qualunque altro ha saputo contrapporre le contraddizioni della scena e del teatro: l’incontro-scontro tra parole e regia, interpretazione e vita reale. Nella storia di questa famiglia spezzata, Binasco ritrova gli elementi che caratterizzano la propria poetica: arte e vita, umanità e maschere si fondono in un nucleo di interrogativi e riflessioni sul valore della rappresentazione e della nostra identità. Nelle sue regie più recenti, Binasco ha messo in luce la dissoluzione della famiglia e le implicazioni che questo fallimento riflette sulla struttura sociale, mettendo in relazione la tradizione nordica dell’ultimo secolo (Strindberg, Fosse) con la drammaturgia del Premio Nobel siciliano. Con questa vicenda, apparentemente scontata, di una famiglia dilaniata, Binasco intercetta i sottili e fragili fili che reggono i rapporti umani, rimandando alla vera sostanza dell’essere umano, e così a quella dell’attore, che da millenni cerca di rappresentare la più intima essenza della collettività. Arte e vita, essere umano e attore sono gli elementi al centro di una crisi di identità che li attanaglia, messi in crisi da una società e da un’industria culturale sempre più legata al denaro. Un mondo piccolo-borghese, quello di Pirandello, che sposa molte delle ambientazioni registiche del Direttore artistico del Teatro Stabile di Torino. Un testo che ha segnato in Italia l’inizio del teatro contemporaneo e continua a mantenere intatto il conflitto tra sostanza e ruolo sociale.

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