“Santa Giovanna dei Macelli” di Bertolt Brecht, una riflessione profonda e attuale sul sistema capitalistico

Bologna. ErosAntEros presenta in prima assoluta al Teatro Arena del Sole di Bologna, dal 18 al 21 aprile, la nuova produzione “Santa Giovanna dei Macelli” di Bertolt Brecht, che vede in scena la band cult slovena Laibach insieme a un cast internazionale composto dagli attori sloveni del Mladinsko gledališče, da attori del Théâtre National du Luxembourg, tra cui Marco Lorenzini, e dagli interpreti italiani Danilo Nigrelli e la stessa Agata Tomšič, fondatrice della compagnia ravennate insieme a Davide Sacco. Lo spettacolo, che chiude il Focus Lavoro, un palinsesto immaginato da ERT per la città di Bologna, che ha avuto inizio a gennaio con spettacoli e attività culturali dedicate, porta sul palcoscenico i temi dell’economia, la speculazione finanziaria, lo sfruttamento dei lavoratori: cuore pulsante del dramma di Brecht, divenuto un classico del Novecento, scritto in seguito al grande crollo della borsa di New York del 1929, che condusse, gli Stati Uniti prima e l’Europa poi, a dieci anni di crisi economica, fallimenti di industrie, abbandono delle terre, disoccupazione, miseria, fino alla Seconda Guerra Mondiale. Siamo a Chicago, capitale dell’industria della carne in scatola, durante la Grande depressione del 1929. Il magnate Mauler, interpretato da Danilo Nigrelli, ama atteggiarsi da filantropo, ma è mosso solo da ragioni personali di guadagno e cerca di salvarsi stritolando nelle sue speculazioni gli altri azionisti, le ditte concorrenti, i fabbricanti di carne, gli allevatori di bestiame, i piccoli risparmiatori. Contro di lui c’è la classe operaia, sulla quale ricade il peso maggiore della crisi. Giovanna Dark, Agata Tomšič, missionaria di un’organizzazione religiosa, i Black Hats, che va predicando l’umiltà e la preghiera per i quartieri poveri, tenta di convertire Mauler alla carità cristiana. Giovanna però finisce vittima dei suoi giochi demagogici e, involontariamente, cade in un trabocchetto dei padroni. Lo spettacolo è l’occasione per ErosAntEros di confrontarsi con il collettivo musicale Laibach, a cui è affidata la composizione di undici brani originali con le parole di Brecht e l’interpretazione dell’Esercito della Salvezza dei Cappelli Neri, i Black Hats. Scioperi generali, conflitti internazionali, mancanza di diritti e precarietà fanno parte di un montaggio di diversi ordini di realtà, che entrano in dialogo con il testo fortemente politico di Brecht. Un dialogo che la compagnia crea attraverso il suo particolare linguaggio teatrale “documentato”, come gli stessi ErosAntEros definiscono, che fa interagire la propria estetica con fonti eterogenee e tracce di attualità, portate sul palcoscenico con l’utilizzo di immagini e video di fatti effettivamente accaduti.

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