Milano. L’opera di Luca Francesconi da Heiner Müller/Laclos commissionata dalla Scala nel 2011, conta già sette diverse produzioni per un totale di quasi 80 rappresentazioni. Dal 5 ottobre torna in scena l’allestimento scaligero con la regia di Àlex Ollé/Fura dels Baus, sul podio Maxime Pascal. A Francesconi è dedicata la 28° edizione del Festival Milano Musica.
“Questo pezzo è violento. È sesso, blasfemia, mancanza di misericordia… Amore e sentimento sono banditi, la sola cosa che resta e che conta è un gioco di scacchi con le anime e i corpi delle persone”. Con queste parole Luca Francesconi raccontava al ‘Guardian’ la sua opera “Quartett” alla vigilia dell’approdo sulla scena londinese. Ora “Quartett”, commissionato dal Teatro alla Scala e qui andato in scena in prima assoluta nel 2011, torna al Piermarini per sei rappresentazioni dal 5 al 22 ottobre nell’allestimento originale firmato da Àlex Ollé -“La Fura dels Baus” con Allison Cook e Robin Adams, diretti dal giovane Maxime Pascal, già sul podio scaligero nel 2017 per la prima assoluta di “Ti vedo, ti sento, mi perdo” di Salvatore Sciarrino.
Con “Quartett” prosegue e si rafforza la collaborazione tra Teatro alla Scala e Milano Musica, il cui 28° Festival, dal titolo “Luca Francesconi – Velocità del Tempo” esplora dal 2 ottobre al 25 novembre il lavoro del compositore milanese e il suo rapporto con gli autori della generazione che lo ha preceduto.
Negli otto anni che ci separano dalla prima scaligera del 2011, “Quartett” si è imposta tra le opere più eseguite del repertorio contemporaneo con sette diversi allestimenti e oltre 70 rappresentazioni: ricordiamo almeno la regia di John Fulljames per la Royal Opera House Covent Garden mentre la più recente è firmata da Ingo Kerkhof per l’opera di Dortmund nel maggio 2019 e la prossima, alla Staatsoper di Berlino, sarà diretta da Daniel Barenboim.
Dopo due importanti prime assolute (“Ti vedo, ti sento, mi perdo” di Salvatore Sciarrino nel 2017 e “Fin de partie” di György Kurtág nel 2018) il Teatro alla Scala ha voluto riprendere una delle sue commissioni più fortunate degli anni scorsi. Entrando stabilmente nel repertorio del teatro musicale europeo, “Quartett” contraddice il ricorrente scetticismo riguardo alla capacità delle opere contemporanee di trasformare l’entusiasmo per la prima assoluta in una presenza costante e reale nella programmazione.