Marco Masini a Roma, un live che ha il sapore di una vera e propria celebrazione

Roma. Sabato 1° luglio, a distanza di appena pochi mesi dal sold out registrato in Sala Santa Cecilia, Marco Masini è tornato ad esibirsi all’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”, stavolta nella magica cornice della Cavea. Lo spettacolo è stato inserito infatti nel cartellone del “Roma Summer Fest 2023”, che anche quest’anno ha in programma una stagione ricca di appuntamenti e concerti dal vivo sia di artisti nazionali che internazionali.
Il cantautore toscano ha incantato il suo pubblico per oltre due ore dal sapore di una vera e propria celebrazione del lungo percorso condiviso insieme nel corso degli anni. La serata romana è stata infatti la perfetta conclusione di “T’innamorerai di noi – Oltre 30 anni insieme”, il tour che lo ha portato in giro per tutta Italia per festeggiare con i suoi fan la sua carriera trentennale, la stessa che l’artista ha voluto raccontare anche nel suo ultimo libro autobiografico dal titolo “L’altalena – La mia storia”, pubblicato lo scorso ottobre.
Fin dalle prime note che hanno preceduto il suo ingresso in scena, Masini è stato accolto da applausi e urla degne di un vero e proprio stadio, a dimostrazione dell’affetto viscerale che caratterizza da sempre il pubblico durante le sue esibizioni dal vivo.
Il live si è aperto alle 21.10 con “Generation”, seguito da “Spostato di un secondo”, con cui ha partecipato al Festival di Sanremo nel 2017. Questo però è stato solo il primo di una lunga carrellata di pezzi che lo legano al Festival della Canzone Italiana e che hanno fatto da protagonisti nella prima parte dello show: subito dopo è arrivata infatti “Che giorno è” (2015), seguita da “Il confronto” (2020), “Disperato” (vincitrice nella sezione “Novità” nel 1990), “Perché lo fai?” (1991), per concludere con la splendida “L’uomo volante”, brano importantissimo per la carriera dell’artista in quanto ha segnato il suo ritorno alla ribalta, oltre che la sua seconda vittoria al Festival del 2004 dopo ben quattordici anni.
L’amatissima “Cenerentola innamorata” (per l’intera durata del brano il pubblico ha quasi sovrastato la voce di Masini) ha preceduto il primo medley della serata che ha visto pezzi di successo come “Le ragazze serie”, “Ti vorrei”, “Il niente” e “Malinconoia” riarrangiate in una veste decisamente più funky delle versioni originali.
Il momento centrale della scaletta ha visto Masini solo sul palco insieme al suo “compagno di vita fin dall’età di quattro anni”, il pianoforte, a cui ha affidato le melodie di “Ci vorrebbe il mare” e dell’emozionante “Caro babbo”, anticipata da alcune parole sull’importanza dei genitori e sul valore dei loro insegnamenti che “spesso si capisce solo dopo che li perdiamo”.
Il tema di un rapporto padre – figlio, però, è stato anche protagonista di una graditissima sorpresa che il cantautore toscano ha riservato al suo pubblico romano: l’esecuzione per la prima volta dal vivo di un toccante brano inedito che con tutta probabilità sarà contenuto all’interno del nuovo progetto discografico attualmente in lavorazione. Masini non ha rivelato il titolo (dall’ascolto del pezzo si intuisce che possa essere “Splendido”) ma ciò che è certo, data la durata degli applausi, è che il pubblico presente (compreso il sottoscritto) abbia apprezzato molto.
Il pianoforte è tornato protagonista per uno dei suoi brani più celebri e più autobiografici, “Un piccolo Chopin”, con cui in un primo momento ha creato un silenzio quasi surreale, a testimonianza della sua grande capacità di riuscire a trasportare chi lo ascolta in un’altra dimensione.
Non è mancato poi lo spazio per un’altra applauditissima sorpresa: l’incursione sul palco dell’amico Giorgio Panariello, che ha regalato dieci divertentissimi minuti di risate e di sketch con la complicità di Masini, proponendo un assaggio dello spettacolo che questo inedito duo porterà in giro per l’Italia per tutta l’estate dal titolo “Panariello vs Masini – Lo strano incontro”.
La parte finale della scaletta (prima dei bis) è stata affidata a “T’innamorerai”, intonata all’unisono (rigorosamente a memoria) dagli oltre duemila spettatori che hanno gremito la Cavea. Ciò che forse però è ancor più sorprendente è assistere ad una partecipazione così attiva anche durante i brani meno noti al grande pubblico, come la precedente “Lasciaminonmilasciare”, l’ultima canzone scritta nel 2001 insieme a Giancarlo Bigazzi, il suo “secondo padre” che lo ha scoperto nel 1986 e con cui ha collaborato alla maggior parte dei successi degli anni ’90.
Da spettatore, colpisce molto l’eterogeneità del pubblico presente all’Auditorium, così come la presenza di diverse generazioni: è emozionante vedere cantare insieme genitori e figli, così come nonni e nipoti, accomunati dalla stessa passione per i testi e le melodie del “Maso” (così come più di qualcuno nel corso della serata urla a gran voce dalla galleria).
Dopo qualche minuto accompagnato da un coro unanime che chiedeva il bis, Masini è tornato sul palco intonando “Bella stronza” e “Vaffanculo”: la Cavea ormai sembrava essersi definitivamente trasformata in uno stadio, con il pubblico in piedi che nel frattempo ha raggiunto il sottopalco per cantare a squarciagola e condividere a pochi metri dal loro idolo gli ultimi momenti della serata.
La chiusura vera e propria dello show è stata affidata a “Marco come me”, che l’artista ha cantato a luci accese passeggiando da una parte all’altra del palco per guardare negli occhi e ringraziare il suo pubblico che l’ha accompagnato per oltre trent’anni d’amore.

4 pensieri su “Marco Masini a Roma, un live che ha il sapore di una vera e propria celebrazione

  1. Francesco dice:

    Ottima recensione, scritta bene, sia da punto di vista della forma che dei contenuti, perché Masini è un artista immenso, complesso e divisivo.
    Complimenti, da un fan storico di Masini e da un appassionato di comunicazione!

  2. Lorena dice:

    Sono anni che ormai seguo Marco e, quando lui parla di intere generazioni che lo seguono, non è a caso. Ieri sera al concerto ero con mia figlia e con mia nipote di tre anni, che conosce tutte le sue canzoni, anche se la sua preferita è “Cenerentola innamorata”. Marco ha la grande capacità di entrare nel cuore e soprattutto nell’anima di chi lo ascolta e tutti noi che ieri sera eravamo al concerto e tutti siamo tornati a casa senza voce, ma con il cuore pieno di emozioni, ne siamo la testimonianza. La canzone inedita è un capolavoro…abbraccia realtà e poesia…sonorità e armonia.

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