Leonardo Sciascia, una riflessione a 100 anni dalla sua nascita

Racalmuto. L’8 gennaio di un secolo fa nasceva a Racalmuto, in provincia di Agrigento, Leonardo Sciascia, scrittore, giornalista, saggista, drammaturgo, poeta, politico, critico d’arte ed insegnante.
Intellettuale ‘a tutto tondo’ del Novecento italiano, Sciascia è una figura da cui non si può prescindere per il modo in cui ha vissuto e raccontato con i suoi scritti la storia della nostra nazione, spesso anticipandola. Autorevole e indipendente, lucidissimo critico del suo tempo, egli ha segnato in modo incisivo la cultura e il dibattito italiani con la sua partecipazione, le polemiche e, soprattutto, con le sue opere che hanno ancora molto da dire.
Riflettendo su vita, morte, diritto, giustizia e politica, lo scrittore siciliano ha raccontato con uno stile semplice, chiaro e profondo, arricchito da mistero e immaginazione, argomenti complicati e densi, quali i perversi meccanismi del potere e la corruzione, divenendo noto, in particolare, per il suo impegno civile e per la denuncia sociale dei mali della sua terra.

La sua prolifica attività di scrittore iniziò negli anni ’50 con racconti, poesie e saggi per arrivare poi a romanzi come “Il giorno della civetta”, “A ciascuno il suo”, “Todo modo”, diventati capisaldi della letteratura italiana del ‘900 e che, veri e propri affreschi della società, furono portati sul grande schermo da importanti registi del tempo come Elio Petri, Damiano Damiani e Francesco Rosi.
“Ti accludo uno scritto d’un maestro elementare di Racalmuto (Agrigento) che mi sembra molto impressionante”: sono le parole con cui Italo Calvino consigliava ad Alberto Carocci, direttore della rivista “Nuovi argomenti”, di pubblicare le Cronache scolastiche di un maestro elementare di provincia. E, infatti, Sciascia impressionò l’intera nazione con la sua acutissima visione della realtà e con la limpidezza morale delle sue parole: attraversò, con una intensa attività letteraria, giornalistica e con l’impegno politico, dapprima con il Pci e successivamente con i Radicali, un lungo capitolo della storia d’Italia.
I suoi scritti narrano di mafia, di Inquisizione, di fascismo e della Repubblica, di Chiesa, di compromesso storico, della scomparsa di Ettore Majorana e del caso Moro: sempre libero e completamente immerso nella realtà, intento a perseguire conoscenza e verità, le sue posizioni, mai comode, suscitarono spesso aspre polemiche. Tra tutte, il caso del famoso articolo “I professionisti dell’antimafia” pubblicato il 10 gennaio del 1987 sulle colonne del Corriere, nel quale affrontava il rapporto tra mafia, politica e giustizia, muovendo critiche anche alla magistratura e ad un certo carrierismo, che gli procurò duri attacchi da parte di molte personalità di rilievo: qualcuno lo tacciò di essere, addirittura, un quaquaraquà, uno di quelli che dovrebbero “vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre”.
In realtà, come è stato più volte evidenziato, Sciascia era mosso da una concezione fortemente garantista e dal timore di derive autoritarie in Sicilia e nell’intero Paese. Egli fu uno strenuo sostenitore dello stato di diritto e divenne un grande protagonista sul terreno della giustizia: con i suoi libri ed articoli seppe animare battaglie politico-culturali nel nostro Paese con un’autorevolezza che solo lui e pochi altri intellettuali ebbero. Il suo impegno, civile e letterario, fu costante e proseguì fino alla fine: diviso tra Palermo e la sua “Regalpetra”, difese Enzo Tortora, vittima di un terribile errore giudiziario, mantenne contatti col mondo letterario italiano e francese e continuò a studiare Pirandello, finché morì in seguito a complicazioni della malattia che lo affliggeva. Se ne andò, purtroppo, alle soglie degli anni ’90 e di quegli eventi tragici che hanno segnato la storia d’ Italia, di cui avrebbe avuto una visione sicuramente illuminante, grazie alla necessità morale, al profondo sentimento di verità e giustizia e alla sua ‘sicilitudine’.

Nel centenario della nascita, oggi, venerdì 8 gennaio, la Fondazione “Leonardo Sciascia” di Racalmuto darà il via alle celebrazioni in onore dello scrittore con una diretta online sui suoi canali Facebook e YouTube a partire dalle ore 19: una tavola rotonda vedrà la partecipazione di numerosi studiosi legati al mondo dell’intellettuale siciliano tra cui Matteo Collura, autore della prima biografia di Leonardo Sciascia, intitolata “Il maestro di Regalpetra”, e Paolo Squillacioti che ha curato per Adelphi la riedizione delle opere complete di Sciascia. Ad aprire l’evento saranno il sindaco di Racalmuto, l’assessore alla cultura e Fabrizio Catalano, regista e nipote dello scrittore che coordina le varie iniziative per la ricorrenza. Nello stesso giorno verrà inaugurato il monumento dedicato al letterato, opera di Francesco Puma, voluto dall’amministrazione di Racalmuto, e sarà presentata la cartella “Le tre sirene” che la Fondazione Sciascia ha realizzato in collaborazione con la Pinacoteca “Alberto Martini”. Nel luogo natio vi è, inoltre, la mostra fotografica “Leonardo da Regalpetra”, che propone scatti inediti di Pietro Tulumello, fotografo racalmutese che per oltre un decennio frequentò Sciascia nei periodi in cui era nel borgo. Questi i primi eventi per i cento anni dalla sua nascita ma tantissime altre attività sono in preparazione tra cui mostre, pubblicazioni sul grande intellettuale e un volume dello stesso Sciascia: a gennaio uscirà, infatti, per Adelphi, “Questo non è un racconto. Scritti per il cinema e sul cinema” dove i lettori potranno scoprire tre soggetti inediti scritti, appunto, per il cinema, sua grande passione.
In serata, poi, alle ore 21.15, andrà in onda in prima visione su Sky Arte il documentario “Leonardo Sciascia. Scrittore alieno”: scritto da Marco Ciriello, diretto da Simona Siri, con la voce narrante di Gioele Dix, il film esplora in quattro sezioni – Sicilia, Politica, Religione, Giallo – il mondo biografico, letterario e politico di Leonardo Sciascia attraverso i suoi luoghi e la sua opera.
Non poteva mancare, inoltre, il ricordo della Rai con una programmazione su reti e testate ricca di servizi, ospiti e approfondimenti e con i film tratti dai suoi romanzi.

Scrittore alieno, quindi, estraneo a certe logiche tutte italiane, Sciascia è stato un grande protagonista della nostra cultura del Novecento che, apparentemente isolato nella provincia siciliana, ha saputo scuotere non solo la sua isola ma l’intera nazione e, ricorrenze a parte, “ce ne ricorderemo” di questo intellettuale.

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