“La migliore alleata”, al Teatro Bonci un rito sonoro che esalta l’importanza della poesia

Cesena. Il Teatro Valdoca debutta al Teatro Bonci di Cesena con “La migliore alleata”, nell’ambito della rassegna di Teatro ragazzi 2022: giovedì 21 aprile alle ore 10.00, sul palcoscenico insieme a studenti e docenti, Mariangela Gualtieri propone un incontro con la sua poesia, a partire da “Nove marzo 2020”, i versi scritti durante la pandemia, per continuare «con poesie anche inedite sulla necessità di dire un ‘noi’ che comprenda tutti i viventi». Questo rito sonoro, allestito da Cesare Ronconi, allude nel titolo proprio alla poesia, forma di energia che può sostenerci in tutto ciò che attraversiamo, gioia o dolore, smarrimento o ebbrezza, solitudine o incontro. La poesia è musica e come la musica parla anche ai corpi e alla parte meno razionale di noi: la sua potenza acustica, la sua forma orale, sono un’esperienza che spesso manca a scuola, dove il tempo da dedicarle è forse poco e le tecnologie non sono appropriate. «È con tremore che porto la poesia ai ragazzi e alle ragazze delle scuole, giovani che da due anni indossano la mascherina in classe, hanno attraversato la DAD, sono stati a lungo chiusi in casa e adesso vengono nuovamente tormentati da scenari guerreggiati e da funebri notiziari»- scrive la Gualtieri. «Cosa dire loro? mi preme fare intendere questo: la poesia è una forma di energia che fa bene subito, che ci è alleata, che può sostenerci in tutto quello che attraverseremo, gioia o dolore, smarrimento o ebbrezza, solitudine o incontro. Vorrei parlare d’amore e di primavera, perché è primavera e loro sono sempre innamorati e lo farò: nessun imbarazzante presente dovrebbe disturbare la bellezza e la leggerezza dei loro anni. Ma non potrò trascurare questo tempo rimbombante che tanto ci assilla con le parole della cronaca e mai ci parla per davvero, profondamente, schiettamente. E dunque partendo da “Nove marzo 2020” – molte classi in Italia e nel mondo lo hanno letto e recitato – seguiterò con poesie anche inedite sulla necessità di dire un ‘noi’ che comprenda tutti i viventi, poesie sulla pace, sulla gratitudine, sulla potenza della natura non antropizzata, sulla necessità di dialogare col selvatico della terra, di proteggerlo e abitarlo. E poi sarò molto in ascolto del loro respiro, pronta anche ad improvvisare per rispondere a quello che il silenzio vorrà suggerirmi, pescando in quel grande serbatoio di versi a memoria che ancora resta ben vivo nella mia mente». Al termine del rito sonoro è previsto un incontro dell’artista con studenti e insegnanti.

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