“Istanti di classica”, a Roma la mostra fotografica che segue le attività concertistiche dei musicisti

Roma. Domenica 12 maggio alle ore 18.00 inaugura negli spazi di Open Studio Gallery Patrizia Genovesi la Mostra Fotografica “Istanti di classica”: in esposizione le fotografie di Massimo Bottarelli e Alberto Placidoli con la curatela e la direzione artistica di Patrizia Genovesi.

Il progetto si avvale del patrocinio del Municipio VIII di Roma Capitale e della collaborazione di Officine Fotografiche e Foto Sciamanna.

La mostra raccoglie oltre cinquanta scatti che raccontano l’attività di tre importanti musicisti: il direttore d’orchestra Marco Attura, la pianista giapponese Ai Watanabe e l’organista ucraina Tetyana Rivis. Il lavoro dei fotografi copre un arco di più anni durante i quali hanno conosciuto, seguito e documentato con professionalità e passione l’opera artistica dei tre musicisti.

Saranno presenti al vernissage il M° Marco Attura e la pianista Ai Watanabe; per il giorno del finissage del 31 maggio è previsto un intervento musicale del Coro Ars Nova con la pianista Tetyana Rivis.

Come scrive Patrizia Genovesi nel testo introduttivo al catalogo della mostra: «Negli scatti di Alberto e Massimo si avverte qualcosa di più del semplice tentativo di immortalare un’immagine significativa: la macchina fotografica si trasforma in uno strumento per vivere pienamente l’incontro con una situazione, una persona o un paesaggio. Diventa un prolungamento dei loro occhi e della loro coscienza, esplorando, indagando e innamorandosi di ciò che incorniciano. Questa loro visione della vita, che trascende una mera pratica professionale, mi ha spinto a collaborare con loro in un progetto che mi sta particolarmente a cuore: ritrarre musicisti di rilievo nella loro vita di tutti i giorni e nel pieno dell’esecuzione artistica.

La musica mi accompagna da quando, ancor prima di imparare a scrivere, ho iniziato a suonare il pianoforte. Nel corso degli ultimi decenni ho avuto il privilegio di incontrare molti grandi artisti, in particolare pianisti e direttori d’orchestra. Ritrarre questi musicisti non è un’impresa da poco, dato che solitamente li conosciamo attraverso le loro esecuzioni sonore. Creare un ritratto che sia al contempo personale e fedele alla loro essenza rappresenta una sfida, una deviazione dal consueto modo in cui li percepiamo.

Quando ho immaginato un’iniziativa che coniugasse due delle mie passioni dominanti, la musica e la fotografia, ho subito pensato a loro. Alberto e Massimo sono due fotografi che seguono gli artisti con dedizione, offrendo la loro arte in omaggio ad un’altra forma d’arte, per fornire un ritratto intimo ma autentico dei musicisti, catturati nella loro routine quotidiana, nei momenti di riflessione o di pratica, e durante le performance. L’idea si è trasformata in un progetto concreto che ha dato vita a un magnifico libro e, adesso, a una mostra. Quest’ultima apre le porte a un pubblico variegato, invitandolo in un mondo incantato, dove musica e immagini coesistono, in un universo che appare familiare ma che rimane ancora da esplorare, una fonte di meraviglia e bellezza accessibile a tutti».

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