Bologna. Fino al 17 novembre il Museo civico del Risorgimento del Settore Musei Civici Bologna è lieto di accogliere la mostra collettiva di pittura “Lacrime di Pietra”, promossa da Associazione Culturale Felsina Pittrice nell’ambito della rassegna di eventi culturali Certosa di Bologna. L’inaugurazione si è svolta venerdì 27 settembre alle ore 18.00, presso la Sala Mostra del museo in Piazza Giosue Carducci 5, a Bologna. Fra i portici del Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è nata l’idea di rendere omaggio a opere che, oltre a testimoniare il ricordo e la lotta contro l’oblio, sono di per se splendidi esempi di un passato artistico di eccellenza. Fra fauni e leoni, personificazioni, allegorie, melograni e fiori, il progetto espositivo “Lacrime di Pietra” – ideato e curato da Erica Calardo, pittrice figurativa professionista che vive e lavora a Bologna, con il coinvolgimento di 30 suoi allievi – conduce in un percorso simbolico, ctonio, evocativo, che trasla nel contemporaneo il patrimonio artistico della città. “Lacrime di Pietra” è una riflessione visiva sull’arte nella sua veste consolatrice, elegiaca e a tratti catartica. Ogni artista si è confrontato con un’opera scultorea, cercando di coglierne l’essenza, dialogando idealmente con l’autore e la sua storia, con l’obiettivo di farne una sintesi personale nel pieno rispetto dell’originale. Le 35 opere esposte sono realizzate a olio su tela in grisaille calda. Si tratta di una tecnica dicromica antica e di grande effetto: luci e ombre danzano insieme presentandosi come entità distinte e contrastanti, perdendosi le une nelle altre per creare l’illusione della tridimensionalità. Pochi colori, forti contrasti. Le luci stagliate, materiche, impastate, corpose, fredde nei mezzi toni di passaggio, creano un contrappunto alle zone d’ombra morbide, calde, vellutate, scure e avvolgenti. La Vita e l’Oblio, la Luce e le Tenebre. Le figure sembrano emergere dal buio, urlando la necessità che le si ricordi. Con il suo sapore ottocentesco, questo percorso pittorico tra i sentieri della memoria di Bologna appare pienamente congruente con le atmosfere e con la storia stessa della Certosa. Per apprendere la buona pratica della pittura di ascendenza accademica, Erica Calardo e i suoi allievi sono infatti partiti dall’osservazione diretta dei monumenti dell’epoca, confrontandosi con la scuola dei grandi del passato e utilizzando una tecnica pittorica antica e con solide radici nella tradizione.