“Il corpo più bello che si sia mai visto da queste parti”, il drammatico testo affronta l’ambiguità della verità

Milano. Il teatro Gerolamo il 6 e il 7 maggio propone, con la presenza di Maddalena Crippa, la lettura scenica dello straordinario testo “Il corpo più bello che si sia mai visto da queste parti” di Josep Maria Miró che, per la prima volta a Milano, sarà presente in sala per l’occasione. Un villaggio all’interno della Catalogna, un corpo straziato in mezzo ad un campo, i segreti inconfessabili di un’umanità ferita dove i confini tra vittima e carnefice sono sfumati e ambigui come l’inconfondibile scrittura teatrale di Josep Maria Miró. Maddalena Crippa, attrice dal prestigioso curriculum ma, soprattutto, dicitrice di assoluta profondità, capace di padroneggiare una vasta gamma di registri vocali ed interpretativi, dà voce a tutti e cinque i personaggi principali (Albert, il ragazzo più bello del circondario, Antònia, sua madre, Júlia, la direttrice del Liceo, Ricard, un rozzo falegname, e il trans Eliseu) più due personaggi secondari (un compaesano e un contadino); attraverso di loro viene delineata la tragica morte di Albert, ragazzo all’ultimo anno del liceo, evento che sembra avere un collegamento spirituale con la tormentata vita del padre, Ramis. In questo testo espressamente concepito da Miró “per unico attore o attrice, indipendentemente dal genere, dall’età e dal fisico”, l’autore affronta i temi che gli sono cari: l’ipocrisia sociale, le responsabilità individuali, le paure collettive, il senso di colpa e la sua rimozione, l’ambiguità della verità, l’infanzia violata ed altro ancora; ma lo fa con una forza nuova, una passione quasi messianica, e con un’abilità strutturale talmente raffinata da fargli guadagnare (per la terza volta nella sua carriera) il Premio Born 2020. Questo premio è uno dei massimi riconoscimenti alla drammaturgia del teatro spagnolo, che fin dal 1970 viene attribuito dalla qualificata giuria del Circolo Artistico della Cittadella di Minorca. I giurati del premio attribuiscono la vittoria al miglior testo senza conoscerne l’autore e, negli anni, hanno premiato alcune delle voci più rappresentative della drammaturgia spagnola come Sergi Belbel, Juan Mayorga e Lluïsa Cunillé. Con la traduzione e pubblicazione – presso la Cue Press – di questo testo di Miró (che segue i quattro già precedentemente pubblicati: “Il principio di Archimede”, “Nerium park”, “Scordiamoci di essere turisti” e“Tempi selvaggi”), Angelo Savelli prosegue nella sua opera di promozione della nuova drammaturgia internazionale, attività per la quale nel 2019 l’allora Centro di produzione Pupi e Fresedde – Teatro di Rifredi ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria Ubu. La pubblicazione del testo contiene anche, oltre a delle personali note dell’autore, un ampio saggio sull’opera scritto dal drammaturgo e regista cubano Abel González Melo dal titolo “Ho passato la mano lungo il tronco del fico”; in questo illuminante scritto l’ultima opera di Miró viene mirabilmente sezionata per mostrarne le qualità più intime nonché il collegamento con l’intera poetica dell’autore. La lettura a cura di Maddalena Crippa de “Il corpo più bello” è stata l’anteprima mondiale seguita dalla vera e propria prima produzione in lingua catalana del testo al Festival Temporada Alta di Girona il 10 dicembre 2021. Lo spettacolo è stato diretto da Xavier Albertí, ex direttore del Teatre Nacional de Catalunya con l’interpretazione dell’attore Pere Arquillué.

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