Grandi ospiti e temi di rilievo per l’edizione 2019 di “Musica contro le mafie”

Cosenza. Dal 3 al 7 dicembre si è svolta la cinque giorni di “Musica contro le mafie”, da un’idea del presidente e direttore artistico Gennaro de Rosa. “Musica contro le mafie” è una associazione che ha come scopo quello di educare e sensibilizzare le nuove generazioni sul tema delle mafie in tutte le sue forme, con l’intento di tenere viva la memoria delle vittime innocenti delle mafie. A fare da cornice all’evento la città di Cosenza, il suo centro storico, con seminari, panel, showcase e incontri d’autore.
In piazza XV Marzo, davanti al Teatro Rendano, è stato allestito un truck della Polizia Postale con all’interno dei workshop intitolati “Una vita da social” e degli incontri formativi con alcune personalità quali Regata Bonaiuto, Isaia Sales, Marcello Ravveduto, Raffaele Sardo ed Elisa Sovarino. All’enoteca regionale un intero spazio dedicato al cibo con Bouyagui Konate e Sabrina Bianco, il primo si è cimentato in uno showcooking dal titolo “Racconti in cucina: intercultura a tavola, una ricetta per l’interazione” e l’altra con un gioco educativo dal titolo “Pizza Good Connection”.
All’Auditorium Guarasci, dal 3 al 5 dicembre, si è potuto assistere ad uno spettacolo dedicato ai più piccoli dal titolo “Per Questo!” di e con Eleonora Frida Mino, ad una proiezione del film” Paolo Borsellino” con annesso dibattito a cui ha partecipato Fabio Trizzino, avvocato della famiglia Borsellino e marito di Lucia Borsellino ed infine “I Giorni di Giuda – intervista marziana a Paolo Borsellino” di Angelo Butera con Francesco Vitale e Marco Feo.
Novità di questa edizione è il “Tenco Ascolta con Musica contro le mafie”, un’iniziativa nata con la collaborazione del Club Tenco ove artisti come Coram Populo, Giuseppe Caruso, Noir Col e Cristiana Verardo si sono esibiti al Caffè Telesio.
Nella sala espositiva dell’ex M.A.M., Museo delle Arti e dei Mestieri, si sono potute ammirare le mostre di due artiste di fama nazionale, LadyBe e Letizia Lanzarotti, dal titolo “I volti musicali nati dal Riciclo”, e la fotografa Chiara Leone con “Il Corpo Inatteso”, assistere a diversi incontri formativi quale quello sul tema “Migranti e ONG, cosa accade nel Mediterraneo?” con Gaetano Pecoraro (Le Iene) e Nello Scavo (Avvenire); “Cinema e impegno sociale, differenze e similitudini tra ieri” con Max Mazzotta e Corrado Fortuna; “Musica politica, Musica impegnata, gli artisti devono esprimere il loro parere?” di Roy Paci e La Rappresentante di Lista; “Si può ridere delle mafie? L’ironia e il grottesco per combattere la cultura criminale” con il giornalista Lirio Abbate (vice direttore de L’Espresso) e Pietro Sparacino, (Le Iene) e ascoltare gli showcase di Giorgio Poi, Martina Vicario, Maria Antonietta, Mirkoeilcane e La Rappresentante di Lista.
Infine, al Teatro Morelli si è svolta la finale del premio “Musica contro le Mafie” presentato dal giornalista de le Iene Filippo Roma. I 10 finalisti, Antonio Carluccio, Chris Obehi, Chiara Patronella, Micaela Tempesta, Giovane Werther, Cadmio, Lorenzo Santangelo, Sikania, Cance, Romito si sono esibiti davanti ad una giuria di esperti composta dal trombettista siciliano Roy Paci, dalla cantante jazz Serena Brancale e dal rapper Picciotto. Lo spettacolo si è arricchito con gli ospiti Gero, ABC Positive+, Gloria Galassi, Le Cose Importanti e con il Presidente Onorario di Musica contro le Mafie Don Luigi Ciotti il quale ha lanciato un messaggio molto significativo: “Serve la musica, l’arte in un tutte le sue aggregazioni per combattere le mafie che da 164 anni vessano il nostro Paese, perché finché si delega la lotta alle mafie solo ai sacrifici e all’impegno di molti magistrati non se ne vedrà mai la fine. Sono necessarie politiche sociali ed un nuovo umanesimo. Il cambiamento ha bisogno di ciascuno di noi”.
Sempre al Teatro Morelli, questa decina edizione si è conclusa con le esibizioni di Motta, The Zen Circus e Willie Peyote e tutti e tre, a fine serata, hanno ricevuto un premio con una motivazione comune: “In questi tempi difficili abbiamo bisogno di brani come i loro per tornare a sperare, per andare oltre i confini”.

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