Gli allievi di ERT danno voce a “Vie di fuga – 11 evasioni possibili”

Bologna. 13 allievi, 11 videoracconti, di cui una miniserie di 7 puntate, è “Vie di fuga – 11 evasioni possibili”, progetto di Emilia Romagna Teatro Fondazione realizzato dagli studenti del corso “Perfezionamento: Dramaturg internazionale” della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro, con la supervisione di Riccardo Frati, docente per il corso di Narrazione video, che dal 16 marzo si tiene a distanza.
In onda a partire dal 6 al 22 maggio, ogni giorno alle 14.30, sulla pagina ERTonAIR (http://emiliaromagnateatro.com/ert-on-air/), che raccoglie tutte le iniziative realizzate in questo periodo di isolamento.

“In un momento in cui il teatro non può consumarsi come pratica concreta – dichiara il direttore Claudio Longhi – continua l’impegno di ERT a evocare il teatro “in assenza” attraverso “tracce” e “figure” – imperfette e approssimative quanto si vuole e però testimonianza di una possibile continuità. Nella tenace convinzione che la Scuola sia una parte integrante dell’attività della nostra Fondazione, proprio ora che il Paese sta cominciando a rimettersi in moto dopo una lunga parentesi di sospensione, ci è sembrato naturale affidare questo tentativo di re-citare la scena oggi negata ai nostri allievi Dramaturg. A partire da un Festival che non c’è stato, nascono le vie di fuga che andiamo a presentare: una eclettica sinfonia in undici video-movimenti che, nella loro acuta analisi di antinomie cruciali del nostro presente come quelle che oppongono il dentro al fuori, la chiusura all’apertura, la “casa” al “mondo”, ci restituiscono di fatto altrettante affascinanti ipotesi di traduzione (o reinvenzione) del teatro in altro da sé”.
L’articolata operatività del Dramaturg – figura prettamente teatrale sospesa tra riflessione teorica e pratica artistica – non può prescindere dalla conoscenza e padronanza del linguaggio audiovisivo. Per questo ERT Fondazione ha inserito all’interno del ciclo di studi un percorso formativo dedicato alla produzione video, che nella propedeutica ha introdotto gli allievi alla grammatica delle immagini in movimento e alla logica del montaggio come strumenti di lettura e interpretazione della realtà.
I Dramaturg stavano lavorando al racconto della quindicesima edizione di VIE Festival quando, a causa della diffusione del Covid-19, il giorno 23 febbraio, la programmazione è stata annullata. L’impatto sulla vita di ognuno e sui progetti futuri non poteva essere ignorato. Dopo le prime settimane di lockdown caratterizzate da forte smarrimento, resisteva la volontà di non abbandonare il progetto fino ad allora portato avanti. È stato quindi naturale interrogarsi su come completare il percorso formativo. Il linguaggio audiovisivo si è rivelato uno strumento adatto per inquadrare le anomalie della realtà che stiamo vivendo. “Da qui la proposta di ragionare sul concetto di “vie di fuga”, che dà il titolo alla serie, – spiega Riccardo Frati – nel tentativo di trasformare la privazione in risorsa, con riferimento alla spinta neorealista che caratterizzò il secondo dopoguerra, affidandosi alla dimensione immaginifica come evasione simbolica dalla claustrofobia quotidiana”.
Sono nati quindi 11 giovani sguardi su questo periodo fuori dall’ordinario, che da un interno-giorno raccontano il desiderio di tornare gradualmente a esplorare e a riappropriarsi di uno spazio esterno libero e condivisibile.
Un percorso non privo di difficoltà ma affrontato con entusiasmo e dedizione dagli allievi: una testimonianza importante di come le arti, la cultura e la formazione siano il motore imprescindibile per la ripartenza.

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