Elephants laugh incanta il pubblico dell’Operaestate Festival

Bassano. Danzatrici immerse in cabine trasparenti colme d’acqua e un artista solitario che incontra gli spettatori uno ad uno. Il racconto delle “Haenyeo”, donne pescatrici di Jeju Island in Corea – dal 2016 tutelate dall’Unesco quale Patrimonio culturale immateriale dell’umanità – e un appuntamento al buio che coinvolge individualmente il pubblico, in Bodies in the dark, sono le due attese prime nazionali che la celebrata compagnia coreana Elephants laugh presenta a questa edizione di Operaestate, il festival declinato tra danza, teatro e musica in corso fino a settembre a Bassano del Grappa.
Il primo dei due debutti nazionali è quello di sabato 17 agosto nel chiostro del Museo civico con “Muljil”, spettacolo che la compagnia orientale dedica alle donne asiatiche che si tuffano in mare per raccogliere molluschi e alghe. Un lavoro antico, divenuto nei secoli prerogativa femminile tramandata di madre in figlia. Una sfida continua ai propri limiti, immergendosi in acque fredde, fino alla profondità di 20 metri, senza l’ausilio di bombole d’ossigeno e solo recentemente resa meno dura grazie alla protezione di mute da sub, che hanno sostituito la tradizionale dotazione di calzoncini e canottiera di cotone. Quando si tuffa nelle acque profonde, ogni aenyeo subisce almeno due volte un momento critico di mancanza di respiro. Solo le donne determinate a rischiare la propria vita possono superare questi momenti di crisi. Con gli artisti a muoversi nelle cabine piene d’acqua, la compagnia crea uno spettacolo toccante in uno dei chiostri più antichi del Veneto. Una performance che si concentra su una comunità nella quale si inizia a immergersi sin da giovanissime, imparando a conoscere il mare e le specie marine.
Ma l’attività delle pescatrici e il messaggio di Muljil esaltano l’importanza della collaborazione tra donne – a volte in una catena generazionale che unisce nonne, madri e figlie – che condividono rischi e fatiche. Un crocevia di vita e morte che si intersecano a storie di migranti (quattro di loro coinvolti nello spettacolo) e di genti che attraversano mari, storie che arrivano nella nostra vita quotidiana.
Uno spettacolo che toglie letteralmente il fiato, che evoca viaggi e incontri e immergendo in cabine trasparenti colme d’acqua i suoi protagonisti. Una nuova sfida artistica di Elephants laugh che crea performance site specific basate su comunità specifiche e si concentra sull’estensione del ruolo del pubblico creando performances che richiedono la partecipazione attiva dello spettatore.
Partecipazione ed estensione del ruolo del pubblico sono anche al centro di “Bodies in the dark”, lo spettacolo in programma il 21 e 22 agosto, nell’ambito della sezione B.Motion, il festival nel festival che indaga i linguaggi del contemporaneo. Ancora un luogo d’eccezione: Palazzo Bonaguro, antico edificio con affreschi di scuola del Veronese, nelle cui stanze gli spettatori saranno invitati a un appuntamento al buio. Bendati e muniti di cuffie che trasmettono le istruzioni, verranno condotti in una sala dove, nella completa oscurità, incontreranno un artista solitario e un narratore privi di emozione o personalità. Sarà la libertà dello spettatore a riempire di colore questa esperienza, mentre la regia coordinerà in tempo reale artisti e spettatori.

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