Dal set di “House of Gucci” al Nuovo IMAIE, a tu per tu con Loris Loddi

Roma. Incontro con enorme piacere Loris Loddi, attore e doppiatore italiano, impegnato con “La Squadra per l’Audiovisivo” Lista n. 4 per le elezioni del nuovo IMAIE.
Loris Loddi ha esordito nel cinema da bambino, scelto da Mario Bava nel 1961 per il film “Gli invasori”. L’anno dopo, recitando in inglese, viene scelto dalla protagonista Elizabeth Taylor e dal regista Joseph L. Mankiewicz per interpretare il personaggio di Cesarione, figlio di Cesare e Cleopatra, nel kolossal “Cleopatra”. È stato Marzio Ciano ne “Il processo di Verona” diretto da Carlo Lizzani al fianco di Silvana Mangano. Ha interpretato il ruolo dell’indemoniato in “Francesco” di Liliana Cavani. Una carriera ricca di cinema e doppiaggio, fino a “House of Gucci” di Ridley Scott nel ruolo di Judge.

Come sei arrivato all’esperienza in “House of Gucci” di Ridley Scott?

Grazie a Mediavisionartists il mio agente, Roberto Barùch Almagià, conosce molto bene l’inglese non solo come lingua parlata ma anche come aspetti giuridici, del resto parlo e recito in inglese da quando avevo 13 anni. La Paramount Pictures, nel 1968, a 13 anni, mi spedì a Londra per imparare l’inglese e recitarlo soprattutto: il film era “The Adventurers” tratto dal libro di Harold Robbins.
Tornando al “Re buono Ridley Scott” (da me indegnamente soprannominato), il primo selftape che feci per “The House of Gucci” fu per l’avvocato di Al Pacino ovvero, Aldo’s lawyer: Al Pacino è Aldo Gucci e nel film viene arrestato per bancarotta fraudolenta, ma Ridley Scott scelse un altro attore e così, piacendogli il primo selftape, me ne fece rifare un altro per il ruolo del giudice, in una scena con Lady Gaga; preciso che non troverete nessuna mia “prova attoriale” nel ruolo del film perché faccio solo una modesta partecipazione vestito da giudice. È servito però per conoscere Ridley Scott, il genio di “Blade Runner” del 1982 da non confondere, per nessun motivo, con il “Blade Runner 2049” del 2017.

Hai incontrato Lady Gaga?

Certo, ovvio, Lady Gaga arriva all’ultimo momento sul set dopo che provi per tre ore con la sua controfigura, non ho bisogno di avere Lady Gaga fisicamente per capire cosa devo dire o come devo muovermi o come devo prendere una luce sul set; per questo c’è Roy Bava – primo assistente alla regia di Ridley Scott – che in “The House of Gucci” ha gestito ben 150 persone nell’aula della V sezione penale con una disinvoltura da far rabbrividire chiunque si occupi di cinema. Ridley Scott è sempre collegato via radio ma viene anche fisicamente sul set per spiegare parlando a bassa voce con modi gentili le cose da capire. Con me è stato di una squisitezza britannica degna di un Re buono. Avevo bisogno di un chiarimento da lui e, con l’enorme sorpresa dei 150 presenti, sono uscito dal set camminando per l’intera aula del tribunale lunga quasi 50 metri per poterlo raggiungere. Lady Gaga in soli due ciak ha chiuso la scena, due ciak e fine set.
Organizzazione superlativa, oserei dire militare.

Qual è il tuo prossimo ruolo?

In prossima uscita nel film di Massimo Cappelli “E Buonanotte” – Cappelli è anche sceneggiatore dei suoi film prodotto dalla Lime Film – mi vedrete nel ruolo di Spartaco, un comunista disoccupato ex alcolizzato che gestisce una disastrosa comune per disadattati. Sempre per Massimo Cappelli e per la Lime Film sto girando il suo nuovo film “Un senso a questa vita”, un toccante affresco con giovani interpreti dove sarò il Professor Celli Cesaretti, l’imparziale seppur grottesco professore universitario, mentre in autunno su Rai1 andranno in onda sei puntate dal titolo “Un professore” per la regia di Alessandro D’Alatri dove interpreto un famoso esponente della malavita romana.

Parlaci del tuo impegno con ‘La Squadra per l’Audiovisivo’ in previsione delle elezioni del nuovo IMAIE. Come ci sei arrivato, in che modo sei stato coinvolto?

Sono arrivato e ho scelto la Squadra per l’Audiovisivo Lista n. 4 grazie all’amico Ermanno Ribaudo; il Nuovo IMAIE, egregiamente presieduto dall’Avv. Andrea Miccichè, va rinnovato specialmente nell’organico perché non bastano gli addetti ai vari settori interni che purtroppo, con ritardo, rispondono osteggiando gli iscritti con integrazioni a volte non dovute. La lentezza nell’evadere le domande di qualsiasi tipo porta inevitabilmente al malcontento generale.

Quali sono i punti cardine del vostro programma?

I punti cardine del nostro programma sono: tutelare i diritti di tutta la nostra categoria; accogliere i problemi e le esigenze degli associati nelle relazioni con il nostro Ente e con particolare attenzione alle persone più fragili e bisognose; proporre e favorire opportunità di lavoro e di sviluppo, della nostra creatività e professionalità, attraverso i contributi e i ristori messi a disposizione dal Governo e dall’Ente; vigilare sulle attività in essere e sui finanziamenti messi a disposizione dal Nuovo IMAIE affinché siano ripartiti equamente ed in maniera trasparente.
Creazione di uno sportello informativo telefonico per le esigenze e le richieste degli artisti, con lo scopo di programmare una agenda di appuntamenti con gli uffici in base all’area di appartenenza e competenza.
Creazione di un Centro Studi Nuovo IMAIE attraverso la gestione e valorizzazione di un luogo del patrimonio pubblico o privato (fornendo in questo modo al territorio un modello virtuoso) nel quale attivare partnership a livello europeo ed internazionale, ospitare ed organizzare studi, residenze artistiche, scambi internazionali, opportunità di training e formazione aperte a giovani ed operatori del settore; momenti produttivi e performativi.
Puntiamo anche ad una maggiore efficienza attraverso un adeguato aumento dell’organico per rispondere alle crescenti esigenze e allo sviluppo dell’Istituto. In questo senso, nell’interesse generale, sarà nostro impegno mantenere un rapporto di reciprocità, stretto e non episodico, con tutti gli impiegati del Nuovo IMAIE, con l’obiettivo comune di facilitare l’ascolto delle diverse esigenze degli iscritti, l’accesso ai bandi e ottimizzarne la tempistica di tutte le attività (individuazioni di aventi diritto, ripartizioni e pagamenti).
Ampliamento del numero dei componenti del C.D.A portandolo da 5 a 11 Consiglieri. Così facendo si avrà un Consiglio di Amministrazione più ampio per una Collecting ancora più democratica e partecipata.
Creazione di un organismo di garanzia (eletto dagli organi collegiali dell’Ente) che affianchi ogni iscritto per la risoluzione delle eventuali contestazioni o contenziosi con l’Istituto stesso.
La lista “LA SQUADRA” sarà legalmente assistita dalla Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo (SIEDAS).

Qual è il tratto distintivo, caratteristico, della vostra lista?

La nostra lista vuole fare la differenza e rappresentare una nuova modalità di elaborazione e di partecipazione per costruire una prospettiva migliore per tutti noi. Per questo vogliamo essere una squadra al servizio dell’interesse generale di tutti i soci di Nuovo IMAIE. Per ripartire dopo un anno di fermo totale, dove comunque il Nuovo Imaie è stato vicino agli iscritti dando ampia prova di essere vicino alle esigenze e alle necessità degli artisti, bisogna rinnovare l’organico affinché non si creino più quei fraintendimenti troppo frequenti nel presentare “questa o quella domanda”, a cui si chiedono spesso integrazioni per motivi ostativi che non fanno altro che allungare ulteriormente i tempi dei pagamenti. Con 4.800.000€ di attivo l’Istituto potrebbe anche assumere più personale specializzato.

Grazie, Loris, per il tempo che ci hai dedicato ed in “bocca al lupo” per le elezioni del Nuovo IMAIE.

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