Al Piccolo Teatro Strehler si torna bambini con “Alice nel Paese delle Meraviglie”

Milano. La Scatola Magica del Teatro Strehler torna a trasformarsi, dal 30 novembre al 22 dicembre, nel paese delle meraviglie dove i piccoli spettatori incontrano un’Alice molto particolare.

Alice affronta avventure, incontri e paradossi di un mondo in cui non valgono le leggi della fisica: si può cadere all’infinito restando fermi, si possono assaggiare pozioni e funghi magici che provocano curiose trasformazioni, si possono scoprire giochi di parole e mettere in dubbio tutte le regole predefinite. Alice vive insieme al pubblico, anzi grazie all’aiuto e ai consigli degli spettatori, un incredibile sogno teatrale, giocoso ed emozionante, pieno di immagini sorprendenti.
Lucia Marinsalta è una Alice curiosa e molto decisa mentre Lorenzo Demaria narrerà la storia nei panni del Bianconiglio e, in rapide trasformazioni, darà voce anche agli altri protagonisti: il Blubruco, il Cappellaio Matto, il Pazzogatto. Lo spazio scenico di Linda Riccardi mette i bambini al centro della storia, avvolti dagli sfondi coloratissimi e dalle silhouettes di Ester Castelnuovo che moltiplicano luoghi e personaggi, sommandosi e confondendosi con le figure e con le ombre degli attori, dando vita a quella feconda confusione tra realtà e fantasia, infanzia e mondo degli adulti che costituisce il nucleo pulsante della storia.

“Abbiamo provato a raccontare la storia attraverso immagini, suoni e ombre, creando quel meraviglioso universo parallelo, quella zona dietro lo specchio tra sonno e veglia, nella quale si avventura la bambina scaturita dalla fantasia di Carroll. – spiega Stefano de Luca – L’autore non rimane dietro le quinte ma, come una specie di mago, di prestigiatore, evoca le complicatissime e misteriose peripezie della sua curiosa eroina. È lui, narratore e regista, che fa apparire e sparire i personaggi, le ombre, gli oggetti che Alice incontra nel corso delle sue avventure, mentre si interroga sul suo essere se stessa e un attimo dopo non esserlo più: un regno della trasformazione che, per naturale analogia, diventa il nostro amato mondo del Teatro”.

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