Uto Ughi e Bruno Canino in concerto al Teatro Acacia di Napoli

Napoli. I maestri Bruno Canino ed Uto Ughi hanno suonato insieme al Teatro Acacia lo scorso 5 aprile, una serata infrasettimanale che, terminato lo stato di emergenza, ha (quasi) il sapore della normalità.
Un programma ricercato e raffinato iniziato con “La Ciaccona in Sol minore” di Tomaso Antonio Vitali: un’opera che in realtà è di incerta attribuzione, anche se costituisce il brano più famoso di Vitali. Il concerto è poi proseguito con “La Sonata n. 9 in La Maggiore, op.47”, dedicata al violinista francese Rodolphe Kreutzer, pezzo dalla grande forza innovativa ma che, come sottolineava lo stesso Beethoven, è caratterizzato dalla estrema “semplicità e naturalezza”.
I brani della seconda parte del concerto sono stati tutti presentati dallo stesso Ughi, nel solco della sua nota attitudine divulgativa. Non potevano mancare dunque tre pezzi per violino e pianoforte di Čajkovskij e precisamente la “Sérénade Mélancolicque in Sib minore, op. 26”, che secondo il violinista è uno dei brani più poetici e romantici del compositore russo; si è poi continuato con la “Méditation da «Souvenir d’un lieu cher», op. 42”, musica evocativa della marcia dei cosacchi nella steppa, per passare infine al “Valse-Scherzo in Do Maggiore, op. 34”. Per la conclusione è stato scelto un enfant prodige del piano, Camille Saint- Saëns con la sua “Introduction et Rondò capriccioso op. 28”.
Il pubblico ha potuto godere di un’esecuzione ancora brillante e di un programma di durata equilibrata che ha lasciato il tempo per ben due bis: la prima parte dell’opera “Carmen” di Bizet, con il noto refrain accompagnato dagli applausi della sala e, ancora, “La ridda dei folletti” di Antonio Bazzini, di formazione paganiniana, proposta di frequente da Ughi.
Questo concerto fa da locomotiva alla stagione proposta dall’Associazione Musicale Maggio della Musica, organizzatrice della serata, che ha così portato nel capoluogo campano due eccellenze della musica classica italiana: Bruno Canino, nato a Napoli, studente e docente del Conservatorio di Milano per ventiquattro anni, pianista diretto dai più grandi direttori del mondo, quali ad esempio Abbado, Muti, Chailly, solo per citarne alcuni; Uto Ughi, erede della grande e tradizionale scuola violinistica italiana.
La risposta del pubblico è stata calorosa riempendo il teatro Acacia che, a sua volta, ha il merito di lanciare un’offerta musicale diversificata: solo ad aprile, infatti, è prevista oltre alla musica da camera la partecipazione di artisti come Michele Zarrillo e Sergio Cammariere. Un invito all’ascolto e al ritorno nei teatri dopo anni di estrema difficoltà.
Come sottolineato da Stefano Valanzuolo, nuovo direttore artistico dell’Associazione Musicale Maggio della Musica, si è trattato del prologo della stagione 2022 che proseguirà a Villa Pignatelli con moduli pianistici e di musica jazz, per poi continuare presso il Galoppatoio della Reggia di Portici: ben 22 appuntamenti musicali in programma fino al prossimo mese di novembre. Inoltre, il concerto ha rappresentato anche un felice esempio di mecenatismo della Banca di Credito Cooperativo di Napoli, presente con il suo Presidente Amedeo Manzo.

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