“Restart – A safe space for music minds”, intervista alle fondatrici di un progetto unico in Italia

Milano. Conoscete “Restart – A safe space for music minds”? Abbiamo incontrato Azzurra Funari, Michela Galluccio e Flavia Guarino, le fondatrici. Sentite cosa ci hanno raccontato.

Cos’è “Restart” e qual è la mission del progetto?
“Restart – A safe space for music minds” nasce come un’idea, un progetto, primo e unico in Italia di questo genere, con l’obiettivo di proteggere musicisti e addetti ai lavori dell’industria musicale in momenti di crisi. Oggi è un’associazione e il suo lavoro si delinea principalmente in due aspetti: il supporto psicologico e la sensibilizzazione.
Offriamo servizi di supporto psicologico e consulenza individuale o di gruppo, puntando ad accogliere le esigenze e le problematiche specifiche di questa tipologia di utenza; grazie al team di psicologi e psicoterapeuti sempre crescente, i nostri utenti hanno la possibilità di svolgere sedute sia in forma digitale che in presenza, di accedere a un percorso di psicoterapia e di partecipare alle numerose attività trasversali incluse nella tessera soci. Inoltre, la nostra mission è quella di sensibilizzare il pubblico sulle tematiche relative alla salute mentale e divulgare la nostra conoscenza a riguardo, allo scopo di comprendere a pieno come tali temi si declinano nel settore musicale, rompendo lo stigma e imparando a diventare più informati e consapevoli.

Come avete avuto l’idea e perché proprio i musicisti?
L’idea nasce dall’esperienza fatta sul campo: come membri del consiglio direttivo nonché fondatrici del progetto, infatti, siamo emotivamente e professionalmente legate al mondo dello spettacolo, per cui abbiamo attinto dall’osservazione di ciò che ci accadeva intorno, prestando una particolare attenzione ai problemi che affliggono la categoria a cui, spesso, non viene attribuita la giusta importanza e tutela. Con questo progetto, ci impegniamo a tenere il focus puntato sulla cooperazione e sul supporto che intendiamo dare ai musicisti e ai nostri stessi colleghi, con i quali abbiamo condiviso momenti difficili che avrebbero potuto minare una carriera costruita con coraggio e costanza. Coloro che lavorano nel music business sono particolarmente vulnerabili e frequentemente possono presentare disagio mentale, emotivo e/o tossicodipendenza: spesso tutto ciò è causa o conseguenza di una crisi. Una crisi può essere innescata da un evento traumatico e può generare disturbi d’ansia, fobie e depressione. Affrontare questo tipo di problematiche in modo costruttivo ci permette di apprendere nuove strategie di coping e di trovare un nuovo equilibrio. Inoltre, la categoria professionale dei musicisti presenta alcune peculiari difficoltà psicologiche, come l’ansia da performance musicale e la paura del palcoscenico che i nostri professionisti sono in grado di gestire, accompagnando la persona in un percorso di conoscenza e cura di sé stessa.

Cosa avete fatto finora?
Sin da prima della nostra costituzione legale, avvenuta nel febbraio del 2020, abbiamo partecipato a diversi eventi e festival in cui abbiamo avuto la possibilità di presentare il progetto e intervenire durante talk e panel. Inoltre, abbiamo rivisitato un sondaggio proveniente da uno studio inglese sulla salute mentale dei musicisti e dei lavoratori del music business, adattandolo in lingua italiana e distribuendolo tra i professionisti appartenenti alla nostra utenza di riferimento.
Nel marzo del 2020, abbiamo attivato uno sportello supporto psicologico su Skype per l’emergenza Covid-19, al quale gli utenti potevano accedere gratuitamente per tutto l’arco della settimana, trovando sempre uno psicologo disponibile ad accoglierli. Per tutto il 2020 abbiamo lavorato molto sui nostri canali social, creando diversi contenuti di divulgazione relativi alle tematiche “psicologia” e “musica”, per poi culminare nel dicembre dello stesso anno con la campagna di sensibilizzazione “It’s ok to not be ok” che ha coinvolto un centinaio tra artisti e influencer i quali hanno supportato il progetto, coinvolgendo il loro pubblico ed utilizzando la nostra box brandizzata “Restart” contenente materiale su cui scrivere liberamente i loro pensieri e momenti più difficili.

Quali sono gli obiettivi per i prossimi mesi?
Abbiamo tantissime idee per i prossimi mesi e per questo 2021 che speriamo possa essere un anno di rinascita e di ripresa per tutti. È già iniziata la nostra campagna tesseramenti che, “Restar ancora per poco, prevede l’opzione “adotta una box” inclusa nella tessera, raggiungibile tramite questo link: https://restartmusicminds.org/its-ok-to-not-be-ok/.
Inoltre, abbiamo intenzione di dare vita a una community su Facebook, di attivare nuovi canali di divulgazione e di proporre ai nostri utenti contenuti social ancor più diversificati e stimolanti; in più, intendiamo potenziare il ramo educational di “Restart”, producendo corsi e workshop disponibili per tutti i nostri soci e stipulare nuove convenzioni e partnership con associazioni affini per allargare la rosa di servizi già presenti. Ma, insomma, non possiamo rivelarvi proprio tutto! Quindi se siete curiosi di conoscere tutte le novità e rimanere sempre aggiornati, non vi resta che seguirci su Facebook e Instagram, cercando “restart music minds” e andare a spulciare il nostro sito all’indirizzo https://restartmusicminds.org/.
Infine, vi ricordiamo che per richiedere una consulenza psicologica o per avere informazioni sulla nostra realtà potete contattarci sui social oppure mandare una mail a info@restartmusicminds.org.

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