Radio Elettrica, un bilancio dopo i primi cinque anni di attività

Roma. Radio Elettrica è una web radio fondata a Roma cinque anni fa che si è già conquistata un seguito ragguardevole, allo stesso tempo, come si legge nella pagina web (www.radioelettrica.it), «Radio Elettrica è solo la parte più visibile dell’Associazione di Promozione Sociale Elettrica». Abbiamo intervistato Alessandro Pigozzi nota voce dell’etere romano (e ora del web) con lo pseudonimo di Prince Faster, fondatore ed animatore della radio, e Maura Cenciarelli, doppiatrice, conduttrice radiofonica e presidente dell’APS Elettrica.

Come è nata l’idea di fondare Radio Elettrica? Quali sono i rapporti con l’Associazione di Promozione Sociale Elettrica?

A.P.: Dopo alcuni decenni di radiofonia in FM, ho avuto l’idea di creare una realtà del tutto nuova, svincolata dalle logiche delle radio commerciali che potesse dare voce a tutto il mondo delle organizzazioni no-profit, dalle più piccole alle più grandi. Per raggiungere questo obiettivo è stata una scelta quasi obbligata fondare un’Associazione di Promozione Sociale, l’APS Elettrica appunto, da utilizzare come base per la nascente web radio.
Una volta gettate le basi dell’associazione, mi sono posto il problema di come far arrivare al maggior numero possibile di persone il messaggio della web radio ed ho trovato un’unica strada: formare una squadra di persone estremamente valide, selezionando tra le mie conoscenze i conduttori che ritenevo professionalmente più esperti, preparati e caratterialmente in linea con lo spirito dell’iniziativa.
È nata quindi Radio Elettrica, nel cui palinsesto si alternano oltre venti conduttori.
Coerentemente con la nostra vocazione no-profit, tutti coloro che operano nella radio lo fanno a titolo gratuito, inoltre, per garantirci la massima libertà, abbiamo deciso di non ricorrere ad alcuna forma di pubblicità. Le nostre attività sono finanziate esclusivamente grazie ai contributi volontari dei nostri sostenitori.

Perché una web radio? Avete mai pensato di tornare alle tradizionali trasmissioni via etere?

A.P.: Non nascondo che, almeno nelle fasi iniziali, l’aspetto economico ha avuto un rilievo fondamentale nella scelta in quanto una web radio ha costi di gran lunga inferiori ad una radio che trasmette in FM o in DAB. Allo stesso tempo, era comunque mia intenzione creare una radio che fosse fin dall’inizio proiettata verso il futuro e il futuro è sicuramente nel digitale. Inoltre, la web radio, svincolata dal limitato ambito territoriale delle frequenze di una radio locale, è apparsa subito più funzionale al progetto che avevamo in mente, per dare voce a realtà che esulano dall’ambito romano e arrivare in tutta Italia e nel mondo.
A distanza di cinque anni abbiamo visto che questa scelta ha pagato, ormai abbiamo una nostra identità ben definita e, posso dire, pressoché unica. Non mi risulta che esistano altre radio che trasmettono in diretta, soltanto sul web e senza sfruttare il simulcast, circa 15 ore al giorno come facciamo noi. Per questo, pur venendo tutti da precedenti esperienze nel mondo dell’etere, non abbiamo alcuna nostalgia delle trasmissioni in FM.

Avete riscontrato problemi di carattere burocratico nella creazione e nella successiva gestione della web radio?

A.P.: Per avviare il nostro progetto ci siamo dovuti necessariamente rivolgere a notai e commercialisti che ci hanno assistito all’atto della costituzione dell’Associazione.
A livello di gestione corrente credo che gli adempimenti più gravosi riguardino i contratti di licenza per la trasmissione in streaming della musica. Vogliamo essere assolutamente in regola e per questo abbiamo attualmente almeno cinque diverse licenze con gli enti rappresentativi dei vari aventi diritto (SIAE, Soundreef, SCF, ecc.) che costituiscono un costo notevole per il nostro bilancio.
Ovviamente ritengo giusto che vengano remunerati i diversi soggetti interessati, tuttavia mi sembra che, al momento di quantificare i corrispettivi che ci vengono richiesti, non si tenga nella giusta considerazione la nostra vocazione totalmente no-profit.
M.C.: A questo proposito, quando mi sono trovata a trattare le nostre licenze ho avuto l’impressione che le nostre controparti non contemplassero proprio l’esistenza di realtà come la nostra, votate ad una trasmissione esclusivamente sul web e senza alcuno scopo di lucro.

Chi sono gli ascoltatori di Radio Elettrica?

A.P.: La nostra radio è diretta principalmente verso ascoltatori “adult” e i dati in nostro possesso confermano che il nostro pubblico è collocato, per la maggior parte, nella fascia di età tra i 30 ed i 55 anni.
Anche se il dato deve essere correttamente interpretato, in quanto gli ascoltatori rilevati nel corso della giornata non sono mai tutti connessi nello stesso momento, abbiamo un ascolto che varia dai 2000 ai 10000, in più di settanta paesi. Dopo l’Italia (dove si colloca poco più del 40% del nostro pubblico) i paesi nei quali raccogliamo i maggiori ascolti sono Stati Uniti, Francia ed Inghilterra.
Quello che distingue veramente i nostri ascoltatori è la permanenza di ascolto che varia tra 15 minuti e 4 ore, a fronte del tempo medio di ascolto delle altre radio online, generalmente inferiore a 12 minuti.
M.C.: I dati che ha riferito Alessandro ci confermano che il nostro pubblico pratica un ascolto attento della nostra programmazione. Questo lo riscontriamo anche dalla partecipazione attiva durante le nostre dirette, nel corso delle quali ci arrivano continui feedback sui social media, commenti, richieste di informazioni, ecc.

Che funzione ha il direttore artistico nella vostra radio?

A.P.: Attualmente il direttore artistico è Elisabetta Laurini alla quale ho passato il testimone da alcuni mesi. Nella nostra realtà, il direttore artistico ha principalmente un ruolo di coordinamento dei vari dj nella gestione del palinsesto e nell’organizzazione degli eventi e della comunicazione. Non detta una linea editoriale e non impone alcuna programmazione ai dj, a differenza di quanto accade nei grandi network.
L’unico imperativo della nostra radio è quello di mettere buona musica e, allo stesso tempo, promuovere le iniziative di carattere sociale che sono in linea con lo spirito della nostra associazione. Per il resto, come ti accennavo all’inizio della nostra chiacchierata, la scelta è stata fatta “a monte”, al momento della selezione dei dj. Una volta creata una squadra di persone valide gli si è lasciata piena autonomia nelle scelte, nessuno interferisce nelle decisioni prese dai singoli conduttori nello spazio loro riservato.

Pensate che una web radio come la vostra possa essere utile a chi cerca un’alternativa all’attuale di modalità di fruizione della musica sulle grandi piattaforme di streaming?

M.C.: Lo spirito della nostra radio è quello delle radio libere degli anni ’70, nelle quali ciascun dj metteva un po’ della propria personalità e del proprio bagaglio di conoscenze musicali. La nostra è una programmazione all’insegna della varietà dei generi, l’unico imperativo è l’alta qualità della musica. Dunque, un approccio totalmente antitetico rispetto a quello degli algoritmi che regolano le playlist delle piattaforme di streaming, ma anche a quello dei grandi network radiofonici nei quali la programmazione è frutto di decisioni prese a tavolino, spesso di concerto con le case discografiche.
I nostri ascoltatori ci seguono perché sono realmente interessati alle tematiche che affrontiamo e vogliono essere “stupiti” dalle nostre proposte musicali. Nelle piattaforme di streaming manca quasi totalmente questo effetto sorpresa, visto che le selezioni musicali scaturiscono da un’accurata profilazione dei gusti dell’utente.

Con la recente iniziativa “DJ per mezz’ora” avete dato ai vostri ascoltatori la possibilità di cimentarsi in una breve programmazione ai vostri microfoni. Quali programmi avete per l’immediato futuro?

M.C.: “DJ per mezz’ora” ha avuto un successo notevole, moltissimi ascoltatori si sono fatti avanti e le candidature sono state superiori agli spazi che avevamo a disposizione. Per il futuro siamo in procinto di spostarci in una nuova sede, più grande, nella quale avremo anche una sala per dei piccoli live. Ad inizio 2024 proseguirà il festival new wave organizzato in collaborazione con il Glitch Soundclub, nel cui ambito abbiamo già programmato due date. Inoltre vogliamo dare maggior impulso al nostro “Late Night Show”, prolungando ulteriormente la nostra programmazione in diretta.
In generale, dal nostro lavoro di squadra scaturiscono sempre nuove idee ma non tutte possono essere portate avanti in quanto le forze di cui disponiamo ancora non ce lo consentono. Comunque, visto che ci siamo resi conto che la radio sta ottenendo ottimi risultati, puntiamo nel 2024 a farci conoscere ancora di più.

Siamo giunti alla fine della nostra chiacchierata, avete un messaggio da inviare a chi vi leggerà?

A.P.: La nostra è una realtà totalmente autofinanziata. Siamo piccoli ma “veri”, sosteneteci economicamente come e quando potete, se potete!
M.C.: Seguiteci se volete ascoltare buona musica, aiutateci e, soprattutto, parlate di noi e fateci conoscere il più possibile!

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