Alla scoperta della tomba di Dracula a Napoli: un viaggio tra arte e leggenda

Napoli. La Chiesa di Santa Maria La Nova è uno straordinario monumento architettonico che ospita le opere di famosi pittori napoletani, apprezzatissimo dai visitatori che sempre più numerosi accorrono a Napoli da ogni parte del mondo.

La Chiesa, con la sua solenne facciata in stile rinascimentale, ha una pianta a croce latina ed è dotata di un’unica navata piastrellata e presenta una serie di cappelle che si aprono largamente su entrambi i lati. Vi si accede attraverso una ripida scala in roccia trachitica protetta da una balaustra in marmo. Il soffitto a cassettoni, in legno dorato, è tra le innumerevoli “perle” custodite nell’edificio: è una vera fortuna poterlo ancora osservare nella sua interezza e maestosità e ciò è possibile soltanto grazie all’attenta opera di conservazione che del soffitto fu fatta durante i bombardamenti che colpirono il capoluogo campano nel corso della seconda guerra mondiale.

Se il “Chiostro Maggiore” è degno di nota per le sue pareti raffiguranti scene della vita di San Francesco d’Assisi, di altrettanto interesse per l’amante delle cose artistiche è il “Chiostro Minore”, a cui è strettamente collegata la leggenda della tomba di Dracula, nome di fantasia riferito al terribile Vlad Tepes III di Valacchia, detto l’impalatore per le assurde e incredibili modalità di esecuzione a cui ricorreva per sterminare i nemici.

Recenti ricerche hanno offerto una interessante ricostruzione della vicenda. Tutto è partito dalla presenza della presunta figlia di Vlad, Maria, nella corte aragonese e all’alleanza dell’ordine del Drago che vide legati il reame napoletano e quello di Valacchia, entrambi impegnati in difesa contro i turchi ottomani. A supporto di questa tesi, all’interno della cappella Turbolo di Santa Maria la Nova è stata recentemente trovata una misteriosa iscrizione dai caratteri incomprensibili: il testo dell’epigrafe, da quanto si è scoperto, è scritto, in realtà, in un linguaggio ancora oggi sconosciuto. L’unico elemento decifrato è appunto il nome “Vlad”, che ricorre più volte, e che lascia forse intendere una sepoltura del temuto combattente.

Numerosi sono gli studiosi accorsi a Napoli destati dalla curiosità della notizia e sicuramente altre ricerche verranno compiute per dimostrare la veridicità di questa possibilità.

Il complesso della Chiesa di Santa Maria La Nova è aperto al pubblico e con continuità si organizzano visite guidate, tra cui anche alcune suggestive visite notturne che aiutano i visitatori ad immergersi nell’atmosfera oscura suscitata dalla rievocazione del conte Dracula, per respirare l’aria di un ambiente offuscato dagli antichi echi del mondo slavo e per vivere un po’ di magia che sempre Napoli sa offrire ai suoi visitatori.

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