Milano. Anche questa settimana la programmazione di “Cantierememoria” prosegue con qualche anticipazione del fitto calendario che si svolge principalmente dal 25 dicembre al 6 gennaio.
Si apre con i concerti del Clam Chowder e di Carisch, entrambi ispirati a temi natalizi, rispettivamente il 20 e il 22 dicembre.
Si segnala infine, il 26 dicembre, il concerto per flauto traverso (Lorenzo Gavanna) e chitarra (Laura Arcari).
Sul fronte teatrale il Teatro degli Angioli propone, il 25 dicembre, uno spettacolo per tutti, adulti e bambini, “L’albero di Natale”, protagoniste la musica e le parole di Listz e si prosegue il 26 con I Rabdomanti che presentano “Voltiamo pagina”, un excursus nella letteratura di qualità italiana e internazionale.
La giornata del 21 dicembre, invece, è dedicata, con due incontri, interamente alla mostra.
Alle 11.30 verrà presentato “Piombo e Bollicine”, il libro-opera d’arte di Anna Maria Del Ponte, con la partecipazione di Ginevra Battistini, Gianluca Poldi e Pier Crespi.
Alle 18, conversazione sul dipinto di Ernesto Treccani “Un popolo di volti” e presentazione del volume “Ernesto Treccani nel centenario dalla nascita. Arte e vita” a cura di Nicoletta Colombo e Lorella Giudici, Silvana Editoriale, 1921, a cui partecipano Nicoletta Colombo, Giorgio Seveso e Deianira Amico della Fondazione Corrente.
Per il sesto anno consecutivo, la Casa della Memoria apre le sue porte per ospitare il “CANTIEREMEMORIA”.
Ed è un vero e proprio “cantiere” che si propone alla città, nessun altro termine è più adeguato: una mostra, concerti, spettacoli teatrali, laboratori, letture a cura di formazioni teatrali e musicali da tempo operanti sul territorio.
E la nostra umanità va di fatto ritrovata, dopo le lunghe chiusure, il confinamento e anche la solitudine che la situazione provocata dalla pandemia ha causato.
Con una proposta culturale varia, ma fortemente ancorata al tema individuato per questa edizione, l’obiettivo è di indurre ogni persona a essere di nuovo protagonista, a indossare ancora i panni di “spettatore consapevole”.
Ancora una volta Casa della Memoria, sede di ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), di ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati), dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, dell’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo (AIVITER) e dell’Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969, si apre alla cittadinanza invitando tutti a una partecipazione attiva, con il forte sostegno dell’amministrazione comunale e del Comitato di gestione della Casa della Memoria.
E così la mostra a cura di Maria Fratelli, “Troppo umano disumano umano” dedicata al difficile clima di inizio anni Settanta, quelli della Milano segnata dalla strage di piazza Fontana, alla Banca dell’Agricoltura, nel 1969, una ferita forse mai del tutto rimarginata è, fin dal titolo, un primo passo in questa direzione.
Negli spazi della Casa della Memoria saranno esposte alcune sculture di Amalia Del Ponte in dialogo con il dipinto di Ernesto Treccani, “Un popolo di volti”, normalmente esposto nella sede della Fondazione Corrente ed eccezionalmente ospitato dalla Casa nel periodo del Cantiere. Come molti sapranno, l’opera di Treccani è un grande dipinto con centinaia di volti, quelli dei partecipanti ai funerali delle vittime di piazza Fontana.
Anche Amalia Del Ponte non necessita di grandi presentazioni: artista dalla lunga carriera – fra i suoi mentori Marino Marini e Gillo Dorfles – opera prevalentemente fra Milano e Venezia, dove ha esposto le sue opere anche alla Biennale d’Arte.
Ecco quanto dichiara rispetto ai lavori esposti in questa occasione: “Vedremo in questa esposizione esempi di quanto ancora siamo privi di autentico rispetto verso gli altri, uomini o animali, e verso la Natura… Questo momento storico è tanto importante perché ci potrebbe far riflettere sull’essere umano, disumano, transumano”.
In esposizione pochi pezzi, fra cui la “Bilancia della giustizia e Siamo vivi”, minerali e smalto su una sola base, densi di significati.
La sorella Anna Maria presenta invece alcuni filmati sempre ispirati agli anni Settanta e un libro-opera d’arte “Piombo e bollicine”, realizzato in pochi esemplari numerati.
L’organizzazione generale dell’iniziativa è affidata a Tracce, Associazione Culturale. Di recente costituzione, ha come obiettivo principale la creazione di percorsi segnati dalla memoria consegnata alle pietre d’inciampo. Accanto a questo, l’organizzazione di festival e iniziative legate in particolare al teatro.