Numerosi appuntamenti culturali “Tra letteratura e Teatro” a Pordenone

Pordenone. Si rinnova anche quest’anno il progetto ideato dal Teatro Verdi di Pordenone e dalla sua consulente artistica per la sezione Prosa Natalia Di Iorio “Tra letteratura e teatro”, un percorso condiviso con Fondazione pordenonelegge.it che va ad arricchire la consolidata sinergia fra le due istituzioni. Lo speciale cartellone, che si avvale della media partnership di Radio Rai3 e la fondamentale collaborazione di Fondazione Friuli, è in programma dal 19 settembre al 21 marzo 2020.

“Dopo la positiva accoglienza e l’appassionata partecipazione del pubblico, in costante crescita nell’arco della passata Stagione, riproponiamo questo percorso che collega idealmente le diverse sezioni del cartellone prosa – spiega Natalia Di Iorio – esplorando la parola scritta sia attraverso la letteratura che nella poesia: una parola che si traduce e si incarna nel corpo dell’attore”. “Una gran parte della scena italiana, negli ultimi tempi, sembra trarre sempre maggiore ispirazione dal rapporto tra letteratura e teatro: un’urgenza creativa a cui valeva la pena dare spazio e che è stata premiata dalla risposta degli spettatori”.

“Con il progetto “Tra letteratura e teatro” abbiamo avviato una sperimentazione inedita e importante, fa eco il Presidente del Verdi Giovanni Lessio: collaborando a produzioni originali e realizzando lavori commissionati ad hoc, il Verdi percorre a tutti gli effetti una nuova vena produttiva, diventando una sorta di “teatro di produzione” multiprogettuale e un punto di riferimento per le realtà teatrali che vorranno trovare in Pordenone la “piazza” di debutto delle loro novità”.
Il percorso offre quest’anno particolare attenzione alla poesia, elemento chiave su cui pordenonelegge continua a scommettere tutto l’anno, una scelta condivisa che rinnova e consolida la collaborazione con il Verdi anche nell’ottica del progetto “Pordenone città della Poesia”. “L’avvio di questo nuovo percorso ha rappresentato una grande sfida» – osserva Gian Mario Villalta, direttore artistico di pordenonelegge, poeta e scrittore. «Ha promosso, e ora prosegue nel proporre il felice ritorno al confronto fra un testo letterario e un attore che lo interpreta. Forte della sinergia che ci unisce, spiccano quest’’anno momenti rilevanti dedicati alla poesia, genere capace di alimentare di nuova energia e di contenuti attuali e universali il confronto con la parola scritta”.

I cinque appuntamenti si aprono, giovedì 19 settembre, nell’ambito della 20^ edizione del festival pordenonelegge. Spazio alla testimonianza di un attore di razza come Umberto Orsini, chiamato a parlare in prima persona della sua lunga e fortunata carriera. “Il fatto che la gente riempia una sala per venirmi a vedere l’ho sempre trovato miracoloso e quasi esagerato. Sì, il tutto esaurito è il vero miracolo per l’attore di teatro…”, scrive l’artista nell’autobiografia “Sold out”, edita Laterza, in cui racconta le memorie di una vita e gli oltre sessant’anni di straordinaria carriera tra il palcoscenico e il set in compagnia di grandi maestri e illustri colleghi. La forza del libro, curato da Paolo Di Paolo, sta nella spontaneità delle confessioni, che Orsini attinge con naturalezza da una rosa di ricordi e aneddoti insospettabili.
Lo spessore e la ricchezza espressiva del romanzo – adattato da Emanuele Trevi – ha, invece, convinto un attore del calibro di Massimo Popolizio a dare voce a una delle pagine più drammatiche della storia americana; dell’America, Furore di Steinbeck ci racconta uno dei momenti storici più difficili, quello della grande Depressione degli anni Trenta. È un’America in movimento che ricorda i milioni di persone in movimento oggi: sarà impossibile non fare un paragone col presente (in scena martedì 3 dicembre).

Sabato 25 gennaio è la volta di “Fedeli d’Amore”, un ‘polittico in sette quadri’, un testo ‘intorno’ al sommo poeta, Dante Alighieri, e al nostro presente. Le voci che ascoltiamo in scena sono un’unica voce – che ne sa contenere innumerevoli – quella straordinaria di Ermanna Montanari: aria, fuoco, suono, materia. La drammaturgia porta il segno della scrittura ‘corsara’ di Marco Martinelli, capace di intrecciare l’intimo e il politico, psiche e mondo.
Due sono infine le produzioni originali appositamente commissionate: “Questo è il tempo in cui attendo la grazia” – un articolato progetto realizzato in collaborazione con il Teatro di Roma e la partecipazione del Centro Studi Pasolini di Casarsa – un omaggio a Pier Paolo Pasolini fortemente voluto dal Teatro Verdi e affidato a Fabio Condemi che ne cura la regia e la drammaturgia con Gabriele Portoghese anche interprete; l’idea è quella di creare un simbolico collegamento tra i due luoghi che hanno segnato l’esistenza del poeta in un viaggio a ritroso in tre tappe: da Ostia, terra della sua tragica morte – in un doppio passaggio tra Idroscalo e il Teatro del Lido – per finire a Pordenone, in Friuli, la regione della sua infanzia passando per Roma (al Teatro India), protagonista indiscussa del suo immaginario poetico. Lo spettacolo andrà in scena martedì 5 novembre, rinnovando l’omaggio annuale che a partire dal 2015, 40° anniversario della morte, il Teatro dedica a Pier Paolo Pasolini.

Un gradito ritorno è quello di Sonia Bergamasco impegnata in un progetto che ruota intorno alla poesia. “Sylvia Plath, il canto allo specchio” è un percorso tra frammenti dai diari e poesie, un ritratto di poeta in forma di lettura, un’immersione collettiva nel canto. La scrittura della poetessa americana – dalla vita breve e dallo straordinario respiro – si staglia tra le voci del Novecento come una delle più nitide e potenti. Alice scivolata per sempre nello specchio, traduce fantastiche visioni che Bergamasco ci restituisce sulla scena in tutta la loro forza. La data in cartellone non poteva che essere quella del 21 marzo, Giornata mondiale della Poesia che a Pordenone ormai è ufficialmente la Giornata di Pordenonelegge Poesia.

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