“Il San Carlo per la città”, appuntamento in Piazza Municipio con l’Orchestra del Massimo napoletano

Napoli. L’arte e la musica si incontrano nuovamente con la città di Napoli nella piazza simbolo della festa civile, Piazza Municipio, verso cui anche il Teatro di San Carlo si slancia dal lato del Palazzo Reale.
“Il San Carlo per la città” è l’iniziativa con cui il Comune di Napoli e il Teatro di San Carlo intendono celebrare la restituzione ai napoletani e ai turisti di uno spazio importante e centrale della vita cittadina, snodo cruciale che collega il cuore della città al mare e che ora diventa un contenitore prezioso ed una vetrina speciale per attività culturali e sociali già ‘aperta’ dall’Amministrazione con la scelta di disegnarvi il graffito temporaneo del logo del Maggio dei Monumenti.
Mercoledì 1 giugno alle ore 18 in Piazza Municipio l’Orchestra del Massimo napoletano diretta da Maurizio Agostini sarà impegnata in un concerto gratuito aperto alla cittadinanza.
Le musiche scelte per l’occasione raccontano dell’incontro di mondi lontani e della capacità della musica di superare le barriere della lingua e dello spazio: in programma l’ouverture dal “Guglielmo Tell” di Gioachino Rossini e Sinfonia n. 9 in mi minore, op.95 (B 178) “Dal Nuovo Mondo” di Antonín Dvořák.
“Nell’ottica di portare la cultura nella parte viva della città, il concerto dell’Orchestra del San Carlo rappresenta una straordinaria occasione di condivisione per tutti i napoletani che potranno godere di un doppio spettacolo: la nuova piazza Municipio che guarda il mare e abbraccia la città e la musica offerta da una delle Istituzioni più prestigiose a livello mondiale come la Fondazione del Teatro di San Carlo” – così il sindaco Gaetano Manfredi.

“Il Teatro di San Carlo – afferma il sovrintendente Stéphane Lissner – è prima di tutto il Teatro della città ed è per questo che siamo particolarmente orgogliosi di prendere parte, con la nostra Orchestra, a questa iniziativa dal forte valore simbolico. Questo concerto infatti segna l’inizio di una nuova fase storica nella vita di questa piazza che, dopo quasi 20 anni, torna ad essere luogo di ritrovo dove i cittadini possono vivere e condividere arte, bellezza, musica”.

Breve guida all’ascolto a cura di Dinko Fabris: “Gioachino Rossini compose in francese il suo “Guillaume Tell” (Guglielmo Tell) nella forma dell’Opéra-comique nel 1829 quando era ormai trasferito definitivamente a Parigi dopo ave diretto per sette decisivi anni il Teatro di San carlo a Napoli, da dove aveva consolidato la sua fama internazionale. Sarebbe stata la sua ultima opera, omaggio alla nazione che lo aveva accolto come il più grande operista vivente. Si tratta di un lavoro imponente in quattro atti, con balli e grandiose situazioni corali, sintetizzate perfettamente nella Ouverture, anch’essa in quattro parti, divenuta uno dei brani di musica occidentale più famosi di tutti i tempi. Dopo un’introduzione in scrittura quasi cameristica, è descritto lo scatenarsi di una tempesta (scena che si trova in molte delle opere rossiniane) e poi la calma da idillio pastorale che segue è stata immortalata dalla melodia del corno inglese contrappuntata dal flauto. Il finale scatenato dalla fanfara di trombe porta tutti gli strumenti dell’orchestra nel vortice del crescendo tipicamente rossiniano.

“Dal nuovo mondo”, letteralmente, giunse in Europa la Nona Sinfonia del boemo Antonín Dvořák, composta a New York tra il 1892 il 1893 durante una tournée americana del compositore, allora famoso come direttore d’orchestra, su commissione della Philarmonic Orchestra. Durante la sua permanenza Dvořák aveva imparato a conoscere le strutture musicali della musica dei coloni e dei nativi che aveva scoperto e che lo avevano impressionato, anche per la sua esperienza del complesso e vivo folklore dell’Europa dell’est: spirituals, danze e motivi pentatonici dei nativi. Aveva così creato dei temi di sua invenzione ma basati su “melodie americane”, poi sviluppati secondo la tecnica compositiva orchestrale romantica, nei classici quattro movimenti con due allegri a inizio e fine e in mezzo il largo e lo scherzo (particolarmente ricco è il quarto tempo che contiene il tema più famoso, alternato ad un’altra melodia che torna in tutta l’opera che risulta così ciclica). Il risultato è un capolavoro assoluto molto amato da oltre un secolo in tutto il mondo, che racconta di uno scambio sonoro tra culture lontane e molto diverse, il cui dialogo avviene attraverso la musica”.

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