“Grandi voci alla Scala”, in ricordo di Rolando Panerai

Milano. È dedicato a Rolando Panerai il prossimo appuntamento del ciclo “Grandi voci alla Scala” al Ridotto dei Palchi del Teatro alla Scala. All’incontro parteciperanno Giovanni Vitali e Piero Mioli insieme a Sabino Lenoci e Giancarlo Landini, direttore e vicedirettore della rivista ‘l’opera’ che realizzano il ciclo “Grandi voci alla Scala” in collaborazione con il Teatro.

Rolando Panerai debuttò alla Scala il 17 aprile 1952, Sommo Sacerdote di Dagon in “Samson et Dalila” di Saint-Saëns diretto da Victor de Sabata. Da allora, per più di vent’anni, è stato una presenza costante della scena milanese. Bella e franca voce di baritono, musicale e duttile, trovò subito utilizzo in un repertorio vasto ed eterogeneo. Dopo” Madama Butterfly” e “La Bohème” Panerai fu Masetto nel “Don Giovanni” del 1953 diretto da Herbert von Karajan, con il quale stabilì un sodalizio artistico durato quarant’anni. Il celebre direttore lo invitò regolarmente al Festival di Salisburgo, alla Staatsoper di Vienna e lo volle alla Scala in spettacoli divenuti mitici, come l’edizione della “Lucia di Lammermoor” con Giuseppe Di Stefano e Maria Callas o la storica “Bohème”, firmata da Zeffirelli, dove Panerai fu partner di colleghi illustri tra cui Mirella Freni, o ancora il “Falstaff”, dove il baritono toscano si distinse come Ford di riferimento, uno dei migliori di tutti i tempi. Alla Scala ebbe modo di collaborare con grandi direttori, tra cui Otto Ackermann, Carlo Maria Giulini, Francesco Molinari-Pradelli, Gianandrea Gavazzeni, Claudio Abbado, Bruno Bartoletti, Georges Prêtre, Lorin Maazel.
Panerai ha trovato il suo terreno d’elezione nella produzione brillante, dimostrando innegabili doti di cantante-attore che gli hanno permesso di trionfare nel “Barbiere di Siviglia”, nell’”Elisir d’amore”, nel “Don Pasquale”, nella “Cenerentola”, in “Così fan tutte”, nelle “Nozze di Figaro”, nella “Cecchina ovvero la buona figliola”, in “Nina ossia la pazza per amore”. Ma è innegabile che Panerai abbia saputo farsi valere anche nella produzione seria e mettersi in evidenza nel repertorio contemporaneo. In questo ambito andranno ricordate alcune memorabili serate scaligere, tra cui la prima assoluta locale de “L’angelo di fuoco” di Prokof’ev nel 1956, diretto da Nino Sonzogno con la regia di Giorgio Strehler, e la prima assoluta de “Il calzare d’argento” di Ildebrando Pizzetti nel 1961. Alla Scala comparve, come Ping, nella “Turandot” che inaugurò la Stagione il 7 dicembre 1983. Nel 2017 fu ospite in una serata dedicata a Maria Callas. L’importanza di Rolando Panerai e la sua incidenza sulla scena lirica internazionale sono messe in evidenza dalle numerose edizioni discografiche. Negli ultimi anni di attività Panerai si è molto speso per l’insegnamento e il sostegno dei giovani cantanti, confermando anche in questo ambito una personalità schietta, concreta e generosa.

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